I lavoratori fragili rientrano in quelle categorie che è necessario riconoscere e proteggere. In questa particolare tipologia di lavoratori rientrano tutti quegli individui che, a causa di specifiche condizioni di salute, sono maggiormente a rischio di complicanze gravi se esposti a malattie o situazioni di lavoro stressanti. Questo concetto è diventato particolarmente rilevante durante la pandemia da COVID-19, ma la necessità di proteggere i lavoratori fragili persiste anche oggi, in un mondo che cerca di tornare alla normalità post-pandemia e che vuole tutelare i professionisti. Scopriamo chi sono i soggetti rientranti nella categoria dei lavoratori fragili e per quali requisiti.
Chi sono i lavoratori fragili?
I lavoratori fragili sono una categoria specifica di lavoratori identificati come particolarmente vulnerabili a causa delle loro condizioni di salute o dell’età avanzata. Questa vulnerabilità può derivare da patologie croniche oppure da condizioni fisiche o mentali che li rendono più delicati in contesti lavorativi più stressanti o non adeguatamente protetti.
La definizione di “lavoratore fragile” è stata attenzionata soprattutto durante la pandemia da COVID-19, quando è emersa la necessità di proteggere coloro che, a causa delle loro condizioni di salute, erano a maggior rischio di complicanze in caso di infezione. Anche se la pandemia ha accelerato la necessità di tutela, il concetto rimane rilevante anche nella fase post-pandemica per garantire che tutti i lavoratori vulnerabili ricevano le tutele necessarie.
Quali requisiti devono avere i lavoratori fragili?
Per essere considerati lavoratori fragili, gli individui devono soddisfare una serie di criteri medici e legali. Questi criteri possono variare leggermente a seconda della legislazione nazionale e delle linee guida specifiche del settore, ma in generale includono:
Quali sono le patologie dei lavoratori fragili
- Patologie croniche: i lavoratori con malattie croniche come diabete mellito; malattie cardiovascolari, come scompenso cardiaco, cardiopatia ischemica e fibrillazione atriale; malattie respiratorie croniche (es. asma, BPCO bronco-pneumopatia ostruttiva cronica); cancro; insufficienza renale cronica; obesità; ictus.
- Condizioni di immunodepressione: questo include persone sottoposte a terapie immunosoppressive, come trapianti di organi, attese di trapianto o trattamenti che riducono la capacità del sistema immunitario di combattere le infezioni.
- Età avanzata: gli anziani dai 60 anni in su sono considerati più fragili a causa della naturale riduzione delle difese immunitarie per l’invecchiamento.
- Gravidanza: le donne in gravidanza, soprattutto nel terzo trimestre, possono essere considerate fragili a causa delle modifiche del sistema immunitario e delle complicazioni potenziali.
Certificazione medica per lavoratori fragili
Per essere riconosciuti ufficialmente come lavoratori fragili, è necessario ottenere una certificazione medica che attesti la condizione di fragilità. Questa certificazione deve essere rilasciata da un medico competente, che valuta lo stato di salute del lavoratore e conferma la presenza delle condizioni che giustificano l’appartenenza a questa categoria.
Come rientrare nei lavoratori fragili?
Rientrare nella categoria dei lavoratori fragili implica un processo che richiede la valutazione e la certificazione delle condizioni di salute da parte di un medico. Ecco i passaggi principali:
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1. Consultazione medica
Il primo passo per essere riconosciuti come lavoratori fragili è una consultazione con il proprio medico di base o uno specialista. Durante questa visita, il medico esaminerà la storia clinica del paziente, condurrà eventuali esami necessari e valuterà la presenza di patologie o condizioni che possano aumentare il rischio di complicanze.
2. Ottenimento della certificazione di lavoratore fragile
Se il medico ritiene che il paziente rientri nei criteri di fragilità, rilascerà una certificazione medica che attesta la condizione di salute del lavoratore. Questo documento è fondamentale per richiedere le tutele previste per i lavoratori fragili.
3. Comunicazione al datore di lavoro
Una volta ottenuta la certificazione, il lavoratore deve informare il proprio datore di lavoro della sua condizione di fragilità. Questa comunicazione è essenziale per permettere all’azienda di adottare le misure necessarie per proteggere il lavoratore.
A tal proposito, l’INPS ha messo a disposizione sul proprio portale un servizio per poter trasmettere i documenti necessari per rientrare in questa categoria direttamente online. Attivo anche un servizio di videochiamata per contattare gli operatori e avere maggiori chiarimenti.
Tutele per i lavoratori fragili
Misure di protezione sul luogo di lavoro
I datori di lavoro hanno l’obbligo di adottare misure specifiche per proteggere i lavoratori fragili. Queste misure possono includere:
- Modifiche alle mansioni: in alcuni casi, può essere necessario modificare le mansioni del lavoratore fragile per ridurre il rischio di esposizione a situazioni pericolose.
- Lavoro da remoto: se possibile, il lavoro da remoto rappresenta una soluzione ideale per ridurre i rischi di contagio e di esposizione a condizioni lavorative potenzialmente pericolose.
- Utilizzo di dispositivi di protezione individuale (DPI): fornire DPI adeguati e assicurarsi che vengano utilizzati correttamente è fondamentale per la sicurezza dei lavoratori fragili.
Accesso a congedi e permessi
I lavoratori fragili possono avere diritto a congedi e permessi specifici per garantire la loro salute e sicurezza. Questi includono:
- Congedi per malattia: in caso di peggioramento della condizione di salute, i lavoratori fragili hanno diritto a congedi per malattia retribuiti.
- Permessi retribuiti: possono essere concessi permessi retribuiti per permettere al lavoratore di prendersi cura della propria salute, come nel caso di visite specialistiche.
Sostegno psicologico per lavoratori fragili
La condizione di fragilità può avere anche un impatto psicologico significativo. Pertanto, è importante che i lavoratori fragili abbiano accesso a servizi di supporto psicologico per affrontare eventuali ansie e stress legati alla loro condizione di salute e alla situazione lavorativa.