ISEE corrente 2024. L’ISEE corrente è un indicatore che prende come valori di riferimento quelli appartenenti a un periodo più ravvicinato. Con l’ISEE corrente, quindi, non si fa altro che andare ad “aggiornare” la situazione economica precedentemente dichiarata nell’ISEE.
L’ISEE corrente permette dunque ai cittadini per i quali è peggiorata (o migliorata) la situazione economica di aggiornare il valore del loro ISEE ordinario. Ma quando è possibile chiedere l’ISEE corrente e quali documenti sono necessari?
Vediamo di fare un po’ di chiarezza.
ISEE corrente 2024 e ISEE ordinario: quali sono le differenze?
L’ISEE ordinario fotografa la situazione economica di un cittadino prendendo come periodo di riferimento un arco temporale di due anni.
Dal momento che in due anni la situazione economica può facilmente variare per svariati motivi, l’ISEE corrente prende invece in considerazione la situazione economica (individuale o di un nucleo familiare) degli ultimi 12 mesi (anche solo 2 mesi quando si tratta di lavoratore dipendente a tempo indeterminato che abbia subìto la perdita, la sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa).
Grazie all’ISEE corrente, è dunque possibile presentare una situazione economica certamente più attualizzata ed aderente alla realtà.
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ISEE corrente 2024: chi può richiederlo?
Abbiamo appena visto che è possibile chiedere l’ISEE corrente quando la situazione economica e lavorativa di un cittadino sia mutata rispetto a quella presentata nell’ISEE ordinario.
Per poter dunque presentare ISEE corrente, sono necessarie due condizioni alternative:
- deve essersi verificata una variazione dell’attività di lavoro autonomo o dipendente (o di trattamenti assistenziali, previdenziali o indennitari, anche esenti IRPEF),
- oppure, in alternativa, deve sussistere una variazione del reddito complessivo (in aumento o in diminuzione) del nucleo familiare superiore al 25%.
L’ISEE corrente può dunque essere richiesto in tutte quelle situazioni in cui, per svariate ragioni, la situazione economica è cambiata rispetto a quanto precedentemente dichiarato.
Questo significa che l’ISEE corrente può essere richiesto quando:
- si perde il lavoro;
- un componente del nucleo famigliare che prima svolgeva un lavoro con contratto a tempo determinato ha ora ottenuto un contratto a tempo indeterminato;
- si cambia lavoro, ad esempio aprendo una nuova attività come lavoro autonomo e si abbandona il lavoro dipendente;
- si verifica una interruzione dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo ai fini Irpef;
- ha inizio la fruizione di trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo ai fini Irpef;
- Il nostro patrimonio (sia mobiliare che immobiliare) è diminuito di oltre il 20% rispetto a quello di 2 anni prima.
Attenzione! Quest’ultima variazione, però, può essere considerata solo da Aprile
2024.
Ora che sappiamo quali sono i presupposti per presentare l’ISEE corrente, vediamo insieme quali documenti sono necessari.
Quali documenti bisogna presentare per l’ISEE corrente?
Per il modello ISEE corrente, è necessario presentare:
- l’ISEE ordinario;
- un documento che attesti la variazione della condizione lavorativa (ad esempio, se abbiamo perso il lavoro, la lettera di licenziamento);
- la Dsu; (che dal 1° ottobre è diventata a pagamento)
- l’indicazione dei redditi percepiti negli ultimi 12 mesi (buste paga, certificazione di lavoro autonomo), tra cui rientrano anche eventuali trattamenti previdenziali o indennitari (bonus, carte di debito assistenziali, assegno familiari, etc…);
- l’indicazione della documentazione attestante la diminuzione del patrimonio mobiliare o immobiliare.
ISEE corrente 2024: che validità ha e quando presentarlo?
E’ possibile presentare l’ISEE corrente:
- dal 1° gennaio di ciascun anno, per variazioni reddituali
- dal 1° aprile di ciascun anno, per variazioni patrimoniali.
La sua validità è fino al 31 dicembre. Se si è già presentato ISEE corrente e si verifica un ulteriore mutamento dei redditi componenti del nucleo familiare, è necessario presentare un nuovo ISEE corrente entro due mesi dall’avvenuta variazione.
ISEE corrente e controlli INPS: come funzionano?
L’INPS ha il compito di vigilare sull’utilizzo dell’ISEE corrente, ai fini di individuare eventuali omissioni o difformità.
Questa attività di controllo e vigilanza, viene svolta in cooperazione con l’Agenzia delle Entrate, che verificherà la corrispondenza tra i dati dichiarati nella Dsu integrativa, incrociandoli con quelli presenti nelle banche dati pubbliche.
Passate al setaccio anche le giacenze medie dei conti correnti, comprese quelle del nucleo familiare di appartenenza e non solo quelle del dichiarante.
Nel caso in cui venga riscontrata una indebita fruizione di prestazioni agevolate in seguito alla presentazione di ISEE con omissioni o difformità, verranno applicate le sanzioni amministrative e penali previste, oltre all’impossibilità del rilascio dell’attestazione corrente per due anni.
ISEE e quoziente familiare: quali differenze?
Mentre l’ISEE tiene conto di tutta la situazione relativa al reddito, la situazione patrimoniale e quella immobiliare, il quoziente familiare tiene conto solo della situazione reddituale di un nucleo.
Tiene inoltre conto del numero dei componenti: maggiore il numero, più le famiglie vengono avvantaggiate. Questo significa anche che per le famiglie meno numerose, i benefici sarebbero minori.
Il quoziente familiare, per tali ragioni, rappresenta un ambito dibattuto e la scelta del Governo Meloni è stata dunque criticata, dato che dagli albori ha mostrato una forte propensione verso le famiglie e una sorta di tendenza alla discriminazione nei confronti dei nuclei familiari senza figli o dei single.