
L’ISEE corrente 2025 è un indicatore che prende come valori di riferimento quelli appartenenti a un periodo più ravvicinato, che va dall’ultimo anno o in alcuni casi gli ultimi due mesi. Con l’ISEE corrente, quindi, non si fa altro che andare ad “aggiornare” la situazione economica precedentemente dichiarata nell’ISEE.
L’ISEE corrente dura 6 mesi e permette, dunque, ai cittadini per i quali è peggiorata (o migliorata) la situazione economica di aggiornare il valore del loro ISEE. Ma quando è possibile chiedere l’ISEE corrente e quali documenti sono necessari?
ISEE corrente 2025 e ISEE ordinario: quali sono le differenze?
L’ISEE ordinario fotografa la situazione economica di un cittadino prendendo come periodo di riferimento un arco temporale di due anni prima della presentazione. Ad esempio, l’ISEE ordinario 2025 fa riferimento ai redditi percepiti nel 2023. Dal momento che in due anni la situazione economica può facilmente variare per svariati motivi, l’ISEE corrente prende invece in considerazione la situazione economica (individuale o di un nucleo familiare) degli ultimi 12 mesi quindi redditi aggiornati fino al 31 gennaio 2024. Anche solo degli ultimi 2 mesi quando si tratta di lavoratore dipendente a tempo indeterminato che abbia subìto la perdita, la sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa.
Grazie all’ISEE corrente è, dunque, possibile presentare una situazione economica certamente più attualizzata ed aderente alla realtà, ma stando attendi alla sua scadenza. L’ISEE corrente, infatti, vale solo 6 mesi.
ISEE corrente 2025: chi può richiederlo?
Per poter presentare ISEE corrente, sono necessarie due condizioni alternative:
- deve essersi verificata una variazione dell’attività di lavoro autonomo o dipendente di un componente del nucleo familiare (o di trattamenti assistenziali, previdenziali o indennitari, anche esenti IRPEF),
- oppure, in alternativa, deve sussistere una variazione del reddito complessivo (in aumento o in diminuzione) del nucleo familiare superiore al 25%.
L’ISEE corrente può dunque essere richiesto in tutte quelle situazioni in cui, per svariate ragioni, la situazione economica è cambiata rispetto a quanto precedentemente dichiarato. Ciò è fondamentale per rientrare in alcuni sussidi in cui l’ISEE risulta un parametro fondamentale per non perderli.
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Requisiti per richiedere ISEE corrente 2025
Questo significa che l’ISEE corrente può essere richiesto quando:
- si perde il lavoro;
- un componente del nucleo famigliare che prima svolgeva un lavoro con contratto a tempo determinato ha ora ottenuto un contratto a tempo indeterminato;
- si cambia lavoro, ad esempio aprendo una nuova attività come lavoro autonomo e si abbandona il lavoro dipendente;
- si verifica una interruzione dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo ai fini Irpef;
- ha inizio la fruizione di trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo ai fini Irpef;
- il nostro patrimonio (sia mobiliare che immobiliare) è diminuito di oltre il 20% rispetto a quello di 2 anni prima.
Quali documenti bisogna presentare per l’ISEE corrente?
Per il modello ISEE corrente, è necessario presentare:
- l’ISEE ordinario;
- un documento che attesti la variazione della condizione lavorativa con apposta la data di inizio e tipologia (ad esempio, se abbiamo perso il lavoro, la lettera di licenziamento);
- la Dsu;
- l’indicazione dei redditi percepiti negli ultimi 12 mesi (buste paga, certificazione di lavoro autonomo), tra cui rientrano anche eventuali trattamenti previdenziali o indennitari (bonus, carte di debito assistenziali, assegno familiari, etc…);
- l’indicazione della documentazione attestante la diminuzione del patrimonio mobiliare o immobiliare al 31 dicembre dell’anno precedente;
- Saldo e giacenza media al 31 dicembre 2024.
ISEE corrente 2025: che validità ha e quando presentarlo?
E’ possibile presentare l’ISEE corrente:
- dal 1° gennaio al 31 marzo di ciascun anno, per variazioni reddituali
- dal 1° aprile di ciascun anno, per variazioni solo patrimoniali, solo di reddito o in base a casi particolari di entrambi.
La sua validità è di 6 mesi, prima del termine dei quali è consigliabile ripresentarlo per non perdere i sussidi acquisiti grazie ad esso. Se si è già presentato ISEE corrente e si verifica un ulteriore mutamento dei redditi dei componenti del nucleo familiare, è necessario presentare un nuovo ISEE corrente entro due mesi dall’avvenuta variazione. Non vi è limite di richieste di presentazione di ISEE corrente.
ISEE corrente e controlli INPS: come funzionano?
L’INPS ha il compito di vigilare sull’utilizzo dell’ISEE corrente, ai fini di individuare eventuali omissioni o difformità. Questa attività di controllo e vigilanza, viene svolta in cooperazione con l’Agenzia delle Entrate, che verificherà la corrispondenza tra i dati dichiarati nella Dsu integrativa, incrociandoli con quelli presenti nelle banche dati pubbliche.
Passate al setaccio anche le giacenze medie dei conti correnti, comprese quelle del nucleo familiare di appartenenza e non solo quelle del dichiarante.
Nel caso in cui venga riscontrata una indebita fruizione di prestazioni agevolate in seguito alla presentazione di ISEE con omissioni o difformità, verranno applicate le sanzioni amministrative e penali previste, oltre all’impossibilità del rilascio dell’attestazione corrente per due anni.
ISEE e quoziente familiare: quali differenze?
Mentre l’ISEE tiene conto di tutta la situazione relativa al reddito, la situazione patrimoniale e quella immobiliare, il quoziente familiare tiene conto solo della situazione reddituale di un nucleo.
Tiene inoltre conto del numero dei componenti: maggiore il numero, più le famiglie vengono avvantaggiate. Questo significa anche che per le famiglie meno numerose, i benefici sarebbero minori.
Il quoziente familiare, per tali ragioni, rappresenta un ambito dibattuto e la scelta del Governo Meloni è stata dunque criticata, dato che dagli albori ha mostrato una forte propensione verso le famiglie e una sorta di tendenza alla discriminazione nei confronti dei nuclei familiari senza figli o dei single.