Obbligo monitoraggio ADI studenti universitari: gli studenti universitari che fanno parte di nuclei percettori, hanno l’obbligo di rendicontazione periodica ai servizi sociali o no? Ecco cosa sappiamo.
Obbligo monitoraggio ADI studenti universitari
La questione ADI e studenti universitari è controversa, e per alcuni aspetti sulla linea di confine. Mancando disposizioni precise sugli studenti universitari in relazione ad ADI, abbiamo cercato di mettere ordine tra le miriadi di disposizioni in materia, provando a fare luce sull’argomento, ad oggi abbastanza controverso.
Nessuna disposizione di legge in materia ADI parla esplicitamente del caso in cui vi sia uno studente universitario, facente parte di un nucleo ADI, che non rientra nelle cause di “esonero” dalla rendicontazione.
Sappiamo infatti che i soli a essere esonerati dalla rendicontazione periodica sono ad esempio:
- over 60;
- disabili;
- donne vittime di violenza.
Tutti gli altri soggetti, ivi compresi gli esercenti la responsabilità genitoriale ma senza obblighi lavorativi, devono effettivamente presentarsi infatti ai servizi quantomeno per la rendicontazione periodica.
Il problema, però, nasce dal fatto che nell’elencare tutte queste situazioni, le disposizioni non hanno però considerato il caso peculiare dello studente universitario che, vivendo ancora con i genitori, fruisce “indirettamente” di ADI, pur essendo (di fatto) un soggetto fuori scala.
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Facciamo un esempio: figlio 24enne convivente con genitori entrambi over 60, che studia all’università. Indubbiamente i genitori non hanno obblighi né lavorativi, né di rendicontazione: ma lui?
Per lui, l’unica disposizione disponibile è la seguente: “I componenti del nucleo familiare di età compresa tra i 18 e i 59 anni senza responsabilità genitoriali ed esclusi dalla scala di equivalenza (che quindi non beneficiano dell’ADI) possono richiedere il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL) autonomamente sulla piattaforma SIISL”.
Ma se non richiedono SFL, cosa ne è di loro in questo caso?
ADI e componenti attivabili al lavoro: l’interpretazione “per esclusione”
Andando per esclusione, dal momento che comunque le disposizioni fanno un elenco ben preciso dei membri familiari esonerati, possiamo dire che lo studente universitario facente comunque parte del nucleo ADI, e che quindi beneficia indirettamente del sussidio, potrebbe doversi presentare ogni 90 giorni ai servizi sociali, per rendere nota la sua posizione e comprovare di essere ancora uno studente universitario.
Nel silenzio della legge a riguardo, ci sentiamo quindi di suggerire ai fruitori ADI che abbiano nel nucleo figli studenti, di mandare questi ultimi presso i servizi sociali.