Pagamenti Naspi di gennaio 2025
I pagamenti Naspi non vengono erogati secondo date fisse, ma con due diversi principi all’interno di una finestra temporale mobile:
- secondo il calendario INPS pubblicato mensilmente;
- seguendo comunque l’ordine di presentazione delle domande.
Entro la metà del mese, comunque, tutti i fruitori ricevono generalmente il pagamento Naspi. Il 2025 comunque, ha delle novità per i percettori Naspi, vediamo quali sono.
Naspi anche a seguito di dimissioni
In precedenza avevano diritto a Naspi coloro che avevano:
- un rapporto di lavoro subordinato;
- subìto la perdita involontaria dell’occupazione, compresi: apprendisti; soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative; personale artistico con rapporto di lavoro subordinato; dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.
- non meno meno di 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti.
Ora, viene meno il presupposto della disoccupazione involontaria: anche in caso di rassegnate dimissioni, il lavoratore ha infatti diritto a Naspi.
La nuova manovra finanziaria, con emendamento depositato in questi giorni, ha infatti verosimilmente voluto fornire una via di fuga sicura ai lavoratori da situazioni di lavoro critiche, che in passato, visti i presupposti Naspi, avrebbero fatto invece sentire il lavoratore disincentivato a rassegnare le dimissioni.
In verità, anche in passato il lavoratore aveva diritto a Naspi per dimissioni volontarie, ma solo qualora fossero avvenute per giusta causa.
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Le dimissioni per giusta causa avvengono in caso di mancata retribuzione, mobbing, molestie, ingiurie o vessazioni, ma è pur sempre vero però che esistono altre tipologie di situazioni in cui è molto difficile provare di aver subito mobbing o vessazioni.
Facciamo un esempio: ammettiamo che Mario (nome di fantasia, ndr) sia vittima di una forma sottile di mobbing, e che quindi a conti fatti le sue dimissioni non siano classificabili “per giusta causa” a parere del giudice del lavoro.
In questo caso, Mario si sarebbe dimesso volontariamente, quindi non avrebbe diritto a Naspi. Ora le cose cambiano, perché a prescindere dalla volontarietà o meno, chi si dimette ha sempre e comunque diritto a Naspi.
Si tratta quindi di una grande novità, che segna una svolta nel modo di concepire il sussidio.
Naspi approda su SIISL
Altra grande novità riguarda l’approdo anche dei percettori Naspi su SIISL. I percettori potranno ora usufruire dei servizi SIISL e avranno accesso alle offerte formative e di lavoro.
Seguiranno, insomma, un percorso del tutto analogo a quello già noto per SFL ed ADI. Chi percepisce NASPI potrà pertanto visualizzare le offerte di lavoro e le offerte formative presenti sulla piattaforma.