I pagamenti pensioni di febbraio 2025 sono fissati in due giorni distinti, a seconda che si tratti di percettori presso le poste o presso le banche.
Dal 2025, però, è importante ricordare che l’ordine alfabetico per i percettori in posta è stato definitivamente abbandonato e ora anche i percettori presso le Poste ricevono le pensioni in un’unica soluzione.
Pagamenti pensioni di febbraio 2025
Nel 2025, le pensioni saranno accreditate seguendo le regole previste dalla legge n. 205 del 2017. Secondo tale normativa, i pagamenti avvengono il primo giorno bancabile di ogni mese.
Se per il primo giorno del mese coincide con un giorno non bancabile (sabato, domenica o festivo) l’accredito sarà effettuato il giorno utile successivo.
Questo porta a una discrepanza tra pagamenti in Posta e in banca, dato che Poste eroga le pensioni fino al sabato mattina. Per questo motivo, i percettori presso poste potrebbero ricevere la pensione prima dei percettori presso la banca.
Per febbraio, il giorno bancabile è sabato 1 febbraio per chi riceve la pensione in posta; è invece lunedì 3 per chi la riceve in banca, dato che il sabato non è un giorno bancabile per le banche.
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Il calendario dei pagamenti 2025
II calendario dell’intero anno dovrebbe essere così suddiviso:
- Gennaio: venerdì 3 gennaio (poste e banche perché è un venerdì e quindi un giorno bancabile per entrambi);
- Febbraio: sabato 1° febbraio (Poste) e lunedì 3 febbraio (banche);
- Marzo: sabato 1° marzo (Poste) e lunedì 3 marzo (banche);
- Aprile: martedì 1° aprile (Poste e banche);
- Maggio: venerdì 2 maggio (Poste e banche);
- Giugno: martedì 3 giugno (Poste e banche);
- Luglio: martedì 1° luglio (Poste e banche);
- Agosto: venerdì 1° agosto (Poste e banche);
- Settembre: lunedì 1° settembre (Poste e banche);
- Ottobre: mercoledì 1° ottobre (Poste e banche);
- Novembre: lunedì 3 novembre (Poste e banche);
- Dicembre: lunedì 1° dicembre (Poste e banche).
Aumenti Pensioni INPS
Dal 2025, le pensioni andranno incontro a un nuovo aumento dello 0,8% per adeguarsi all’inflazione, come stabilito dal decreto del 15 novembre 2024. L’aumento in oggetto ha l’obiettivo di è tutelare il potere d’acquisto dei pensionati senza necessità di ricalcoli sugli importi già percepiti, ed è calcolato sulla base del tasso di inflazione del 2024, già fissato al 5,4%.