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Pagamento ex bonus Renzi agosto 2024: l’ex bonus Renzi, ora noto come Trattamento intregrativo, verrà erogato anche ad agosto. Ecco le date.
Pagamento Ex Bonus Renzi agosto 2024
I pagamenti dell’ex Bonus Renzi sono previsti in linea teorica entro il 14, visto che il 15 è un festivo. La data potrebbe tuttavia variare e non si esclude potrebbe arrivare dunque con un leggero ritardo.
Solitamente il bonus viene infatti erogato il 15 di ogni mese, ma in casi eccezionali, come quelli del festivo, potrebbe invece subire ritardi, come è probabile possa accadere nel mese di agosto.
I lavoratori che entro il 15 non riceveranno le erogazioni, non hanno dunque nulla da temere: basterà attendere qualche giorno.
A chi spetta il bonus Renzi agosto 2024?
Il bonus Renzi di agosto 2024 spetta a:
- soci lavoratori di cooperative;
- lavoratori in cassa integrazione;
- collaboratori con contratti a progetto o co.co.co;
- stagisti e tirocinanti;
- fruitori di borse di studio, di assegni di ricerca o premi studio;
- lavoratori socialmente utili;
- sacerdoti;
- disoccupati in regime di indennità Naspi;
- disoccupati in regime Dis-Coll;
- disoccupati agricoli;
- lavoratrici in maternità;
- lavoratori in congedo di paternità.
Come controllare l’ex Bonus Renzi?
E’ possibile controllare l’erogazione dell’ex bonus Renzi tramite la seguente procedura:
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- accedere al portale dell’INPS utilizzando SPID, Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
- recarsi alla sezione “Prestazioni” e successivamente su “Pagamenti“.
- lì sarà possibile visualizzare l’importo e la data prevista per l’erogazione
Limiti reddituali Bonus Renzi
I 100 euro mensili del Trattamento integrativo spettano solo nei casi di redditi fino a 15mila euro. La cifra integrale è dunque riservata esclusivamente ai lavoratori con un reddito inferiore tale cifra.
Diversa è invece la situazione per i redditi compresi tra 15.000,01 euro e 28.000 euro. Con tali soglie, è ancora possibile accedere all’Ex Bonus Renzi, ma solo a una condizione: l’ammontare totale delle detrazioni (ad esempio, spese sanitarie, interessi sui mutui, ecc.) deve superare l’importo dell’imposta lorda dovuta.