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Partita IVA e ADI sono compatibili?

I possessori di Partita IVA possono richiedere l'assegno di inclusione?

di Francesca Ereddia
4 Aprile 2025
in Assegno di Inclusione
0

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Partita IVA e ADI sono compatibili? La risposta è affermativa, ma per esserlo ci sono delle condizioni specifiche da rispettare. Vediamo quali.

Sommario

Toggle
  • Partita IVA e ADI: le compatibilità e le condizioni
  • Partita IVA e impatto sull’ADI
  • Cosa fare per non perdere il beneficio

Partita IVA e ADI: le compatibilità e le condizioni

L’ADI è una misura di sostegno destinata alle famiglie in difficoltà economica, e la titolarità di una Partita IVA non comporta automaticamente l’esclusione dal beneficio. Tuttavia, è fondamentale che il reddito e il patrimonio del nucleo familiare rimangano entro i limiti stabiliti dalla normativa, ovvero:

  • ISEE inferiore a 9.360 euro;
  • reddito familiare annuo inferiore a 6.000 euro (incrementato in base al numero e alla tipologia dei componenti del nucleo familiare, con un moltiplicatore specifico);
  • patrimonio mobiliare inferiore a 6.000 euro, con soglie maggiorate per nuclei più numerosi o con persone con disabilità;
  • patrimonio immobiliare inferiore a 30.000 euro, esclusa la casa di abitazione se di valore non elevato

Partita IVA e impatto sull’ADI

Se un membro del nucleo familiare ha una Partita IVA, è necessario verificare che il reddito generato dall’attività da partita IVA rientri nei limiti sopra indicati.

Inoltre, chi percepisce l’ADI deve sempre comunicare tempestivamente all’INPS eventuali variazioni di reddito, comprese quelle derivanti dall’attività autonoma, per evitare sanzioni o richieste di restituzione delle somme indebitamente percepite.

Essere titolari di Partita IVA non esclude  dunque automaticamente la possibilità di ricevere l’ADI, ma è essenziale rispettare i requisiti di reddito e patrimonio.

Cosa fare per non perdere il beneficio

Se si ha una Partita IVA e si intende richiedere l’ADI, è consigliabile:


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Leggi anche  ADI e variazioni: quali comunicare a INPS?
  • verificare l’ISEE e il reddito familiare per capire se si rientra nei parametri previsti;
  • monitorare il reddito derivante dall’attività autonoma, poiché se supera i limiti imposti, il beneficio potrebbe essere sospeso o ridotto;
  • comunicare tempestivamente all’INPS eventuali variazioni di reddito per evitare problemi con il beneficio;
  • consultare un CAF o un commercialista, che può fornire supporto per calcolare il reddito effettivo e valutare la compatibilità con l’ADI.

 

Tags: adi partita iva
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