Pensioni, come funzionerebbe l’uscita con Tfr a 64 anni?

Redazione

31 Agosto 2025

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Il tema pensioni è già centrale nei primi lavori sulla prossima Legge di Bilancio. Tra gli obiettivi principali, spicca l’intenzione del Governo di mantenere invariato il requisito anagrafico necessario per il pensionamento, evitando così che dal 2027 l’età utile salga ulteriormente come previsto dall’attuale normativa. Senza interventi, infatti, l’accesso alla pensione sarebbe posticipato di tre mesi, arrivando così a 67 anni e tre mesi per effetto dell’aumento dell’aspettativa di vita. L’esecutivo si sta invece orientando per frenare questo incremento, puntando a congelare la soglia stabilita dalla riforma Fornero. In aggiunta, si sta lavorando anche all’ipotesi di ampliamento dell’uscita anticipata a 64 anni (con almeno 25 anni di contributi) grazie all’impiego del Tfr. Ecco di seguito i dettagli.

Pensioni, la proposta per bloccare l’aumento dell’età pensionabile

Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha confermato la volontà di ‘congelare’ l’età del pensionamento con la Manovra 2026, dichiarando, dopo averne discusso con il ministro Giorgetti, di aver riscontrato piena disponibilità a livello governativo. Il presidente dell’INPS, Gabriele Fava, ha a sua volta chiarito che, nel caso la legge venga modificata, l’Istituto si adeguerà con la consueta celerità alle nuove disposizioni. Una misura di questo genere avrebbe però dei costi elevati, stimati in circa 1 miliardo l’anno per due anni secondo l’INPS.

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Il pensionamento anticipato a 64 anni e l’utilizzo del Tfr

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Oltre al blocco dell’innalzamento dell’età, si lavora all’ipotesi di estensione del canale che consente l’uscita anticipata a 64 anni con almeno 25 anni di contributi (che diventeranno 30 dal 2030), a patto che l’importo della pensione sia pari a tre volte il trattamento minimo (oltre 1.600 euro al mese). Questa agevolazione, già prevista per chi ricade interamente nel sistema contributivo, potrebbe essere estesa anche a chi ha carriere ‘miste’, ossia con periodi antecedenti il 1996.

Per raggiungere la soglia minima di assegno richiesta, il governo punta a rendere possibile il cumulo della liquidazione (Tfr), non solo per chi lo versa ai fondi pensione, ma anche per chi lo lascia in azienda. “Per avere pensioni un po’ più forti”, ha dichiarato Durigon, “stiamo valutando di proporre” l’utilizzo del “Tfr fermo all’Inps”.

Le proposte di riforma degli strumenti esistenti

Sul fronte delle altre misure pensionistiche, la Lega sembra intenzionata ad archiviare Quota 103 perché giudicata poco efficace, mentre ritiene opportuno ritoccare Opzione Donna affinché risulti più vantaggiosa per molte lavoratrici che hanno affrontato lunghi periodi di cura familiare.

In sintesi, le ipotesi in campo per la prossima Manovra puntano a una maggiore flessibilità di uscita, a un sostegno più robusto alle pensioni più basse tramite integrazione del Tfr e ad incentivare chi desidera continuare a lavorare oltre l’età minima. Il cantiere previdenziale è aperto, e nei prossimi mesi si delineeranno meglio le soluzioni che accompagneranno lavoratori e pensionati italiani verso un sistema (si spera) più equo e sostenibile.


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