Problemi assegno di inclusione: sono ancora troppi i soggetti fragili che dovrebbero essere tutelati dall’assegno di inclusione che per contro non stanno ricevendo alcuna tutela.
Avevamo già parlato nei giorni scorsi delle problematiche inerenti l’assegno di inclusione e del fatto che molte domande fossero nello stato di “sospensione per verifica delle condizioni di svantaggio“.
Purtroppo, ora l’assessore pugliese Tutolo lancia l’allarme: “Serve intervento urgente”.
ATTENZIONE!!! Aggiornamento importante 11/04/2024. Molte domande prima sospese stanno andando ora in rigetto dell’istanza:
Leggi qui le motivazioni e il problema della mancanza di personale all’interno delle ASL.
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ADI e condizioni di svantaggio: troppe domande stentano ad arrivare alla verifica
Non si arriva alla tanto agognata verifica da parte delle ASL perché per mancanza di operatori di procede a rilento. Come noto, i soggetti in condizioni di svantaggio devono superare i controlli da parte delle ASL, che accertino le certificazioni dei soggetti svantaggiati.
Se non fosse che in verità, almeno per quanto riguarda la regione Puglia, manca il personale preposto nelle ASL e per questo tutto procede molto lentamente. Per questo, Tutolo protesta: “Tra i destinatari ci sono soggetti fragili, disabili e minori assistiti e dunque eventuali ritardi nell’erogazione dell’assegno di inclusione, oltre che essere un fatto inspiegabile e assurdo, pregiudicano l’ottenimento di un beneficio essenziale per molte famiglie”
Problemi assegno di inclusione: il sollecito della regione Puglia
Come già avvenuto per la regione Sicilia e per il Supporto per la formazione, ora anche per la regione Puglia sono intervenuti esponenti politici per sollecitare alla celerità.
Nel caso di SFL, la Regione Sicilia è stata costretta a interporsi tra INPS ed Enti formatori, vista la loro poco solerzia nel premurarsi di ottenere le certificazioni di idoneità che conferiscono la possibilità di caricare i dati dei percettori nelle schede anagrafiche personali.
Questo provocava, come è ovvio, l’impossibilità per i richiedenti di percepire SFL, dato che i corsi frequentati non risultavano oggettivamente su nessuna piattaforma.
Ora, in questo caso, è la regione Puglia a lamentarsi per fatti incresciosi inerenti all’assegno di inclusione, sottolineando come sia inaccettabile una mancanza di personale per provvedimenti da prendere con una tale urgenza: “Ho dunque sollecitato i dirigenti affinché, qualora non l’abbiano già fatto, si dotino con urgenza delle figure previste dalla circolare emessa dall’Inps al fine di risolvere questo problema che – lede il diritto dei legittimi richiedenti dell’Adi a ricevere un sostegno importante, a volte fondamentale”.
SFL e i dati caricati manualmente
Ma i due sussidi e il sistema che ruota attorno ad essi non sono nuovi a clamorosi “scivoloni”. Solo pochi mesi fa, era trapelata la notizia, grazie a delle mail giunte alla nostra redazione, che i dati del Supporto per la formazione venivano caricati sui sistemi SIISL manualmente da un numero talmente esiguo di operatori da fare slittare di settimane/mesi l’erogazione dei sussidi.
ADI e SFL un fallimento?
Si è più volte parlato di ADI ed SFL come di due operazioni fallimentari che non hanno portato a nessun risvolto positivo, anzi hanno oltremodo complicato la vita ai percettori ed anche agli organismi che vi ruotano attorno.
Intanto, al Governo viene vagliata l’ipotesi di un allargamento dei parametri ADI dopo il flop di gennaio. Vi terremo aggiornati.