Quando scadono i 18 mesi ADI, perdo i soldi?

Francesca Ereddia

3 Aprile 2025

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L’assegno di inclusione ha una durata complessiva di 18 mesi rinnovabili alla scadenza. Ma quando ADI scade, cosa ne è dell’ultima ricarica se non viene spesa in tempo utile? I soldi sulla carta vengono azzerati?

18 mesi ADI: cosa succede al soldi sulla carta?

Alla scadenza di questo periodo, i pagamenti si interrompono automaticamente, ed è necessario presentare domanda di rinnovo.

Tuttavia, l’ultima ricarica presente sulla carta non va spesa necessariamente entro un certo limite di tempo: i soldi rimangono infatti sulla carta ADI fino a che non verranno spesi.

Poi è altresì possibile fare domanda di rinnovo per continuare a percepire il sussidio. Ovviamente, ricordiamo il mese di sospensione tra la fine del primo ciclo e l’inizio del rinnovo, sospensione che è obbligatoria, quindi per un mese il beneficiario non riceverà il contributo.

Se si presenta la domanda di rinnovo e si continuano a rispettare i requisiti richiesti, il sostegno riprende, ma con una durata ridotta a 12 mesi per ogni rinnovo successivo. Anche in questo caso, tra un ciclo e l’altro ci sarà sempre un mese di sospensione.

ADI e requisiti

Ricordiamo che ADI si rivolge a:


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  • over 60;
  • nuclei familiari con minori;
  • nuclei familiari con disabili;
  • donne vittime di violenza e soggetti in condizioni di svantaggio.

La sua durata è appunto di 18 mesi rinnovabili, con una pausa di un mese tra un rinnovo e un altro. Si ricorda che per essere rinnovato bisogna essere in possesso dei requisiti, e che non devono essere intervenute nella sfera economica variazioni significative oltre i limiti di legge per poter percepire il sussidio.

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ADI e rinnovo: i criteri devono permanere

È infatti importante tenere a mente che per ottenere l’ADI bisogna continuare ovviamente a rispettare i criteri di reddito e gli obblighi previsti, tra cui anche l’iscrizione ai servizi per l’impiego per i membri della famiglia che possono lavorare. In caso di cambiamenti nella situazione economica o lavorativa, il diritto all’assegno potrebbe poi essere modificato o revocato.