Quanto costa fare l’ISEE? La risposta dipende dal metodo scelto per ottenerlo, ovvero tramite i Centri di Assistenza Fiscale (CAF), il sito dell’INPS o, in alcune fasi, rivolgendosi agli uffici postali o alle banche per i documenti accessori. Richiedere l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è ormai una necessità per moltissime famiglie italiane. Questo documento, infatti, è richiesto per accedere a bonus e agevolazioni come l’assegno unico per i figli, il reddito di cittadinanza, o sconti sulle utenze domestiche.
Quanto costa fare l’ISEE nel 2025?
Nel 2025 il costo per richiedere l’ISEE varia in base alla modalità di presentazione della DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), il documento che raccoglie i dati reddituali e patrimoniali del nucleo familiare e serve a calcolare l’indicatore economico.
Ecco le principali opzioni disponibili:
- prima DSU gratuita: la prima dichiarazione dell’anno è gratuita, sia che venga presentata tramite un CAF, sia che si utilizzi il servizio online sul sito dell’INPS. Questo è possibile grazie a una convenzione tra INPS e CAF, che copre i costi del servizio attraverso un fondo statale;
- DSU successive a pagamento: a partire dal 1° ottobre 2023, alcune DSU aggiuntive potrebbero essere a pagamento, con un costo che può arrivare a un massimo di 25 euro. Questo contributo si applica quando si richiede una nuova DSU per lo stesso anno, senza che ci siano variazioni nella composizione del nucleo familiare (es. errori nella precedente dichiarazione o aggiornamenti patrimoniali non obbligatori).
Quando è obbligatorio fare l’ISEE?
L’ISEE è richiesto per accedere a una vasta gamma di agevolazioni statali e locali. Tra i principali benefici legati a questa certificazione troviamo:
- bonus sociale sulle bollette (luce, gas, acqua);
- assegno unico universale per i figli a carico;
- sconti su servizi scolastici come mense e trasporti;
- contributi per l’affitto o l’acquisto della prima casa.
Quando si paga per fare l’ISEE?
Anche se il servizio è gratuito nella maggior parte dei casi, ci sono situazioni specifiche in cui è previsto un costo. Vediamole nel dettaglio:
- DSU successive senza variazioni: se si presenta una DSU aggiuntiva nello stesso anno senza modifiche sostanziali (ad esempio per correggere errori o aggiornare dati patrimoniali), è possibile che il CAF richieda un contributo. Questo perché tali casi non sono coperti dai fondi statali;
- rielaborazioni per scelta personale: se si richiede un ISEE aggiornato per motivi non obbligatori (ad esempio per confrontare scenari patrimoniali diversi), i CAF possono applicare tariffe fino a 25€.
Chi sceglie di compilare autonomamente la DSU tramite il portale dell’INPS non dovrà sostenere alcun costo, sia per la prima richiesta che per quelle successive. È la soluzione ideale per chi ha dimestichezza con gli strumenti digitali.
Quanto si paga al CAF per fare l’ISEE?
Secondo la convenzione INPS-Caf valida per il biennio 2024-2025, i CAF ricevono un rimborso statale per ogni DSU elaborata. Di conseguenza, per il cittadino:
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- la prima DSU è gratuita.
- le successive possono essere a pagamento, con costi che variano in base alla complessità della pratica.
I costi per DSU aggiuntive, invece, possono arrivare fino a 25€ per le richieste non coperte dai fondi statali. Il prezzo finale è stabilito direttamente dai centri di assistenza fiscale, i quali possono decidere di fare promozioni esclusive ai propri associati, proponendo ISEE gratuiti ai soci iscritti.
Quanto costa fare l’ISEE alla posta?
Le Poste Italiane non offrono direttamente il servizio di elaborazione dell’ISEE, ma forniscono un supporto importante per la raccolta dei documenti necessari, come il saldo e la giacenza media dei conti correnti. Questi dati sono indispensabili per completare la DSU e possono essere richiesti direttamente presso gli sportelli postali.
Lo stesso discorso vale anche per le banche, le quali solitamente inviano automaticamente ai propri clienti il saldo e la giacenza media annuale. In alternativa, si possono ottenere questi dati rapidamente tramite servizi di ebanking o app bancarie. Sebbene le Poste e le banche non elaborino l’ISEE, svolgono un ruolo cruciale nella fornitura dei dati utili alla compilazione della DSU.
Nel 2025, richiedere l’ISEE continua a essere gratuito nella maggior parte dei casi, soprattutto se si tratta della prima DSU dell’anno. Tuttavia, i CAF possono richiedere un contributo per DSU successive senza variazioni, con un costo massimo di 25€. Per evitare spese, il metodo più conveniente resta quello di compilare autonomamente l’ISEE tramite il portale dell’INPS.