La Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) è il documento indispensabile per calcolare l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). Questo indicatore, richiesto da moltissimi enti pubblici e privati, è il parametro fondamentale per accedere a bonus, agevolazioni e servizi sociali, come riduzioni sulle rette scolastiche, contributi per l’affitto o sconti sulle utenze domestiche.
Sebbene la DSU sia spesso precompilata dall’INPS, possono esserci casi in cui è necessario completarla o aggiornarla manualmente. La procedura può sembrare complessa, ma seguendo i passaggi giusti, è possibile evitare errori e assicurarsi che i dati siano corretti.
Che cos’è la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU)?
La DSU è un documento che raccoglie informazioni dettagliate sul nucleo familiare e sulla sua situazione economica e patrimoniale. Si tratta di un’autocertificazione, che tuttavia deve basarsi su dati veritieri e supportati dalla documentazione necessaria. I principali elementi contenuti nella DSU sono:
- dati anagrafici del nucleo familiare, che includono tutti i componenti registrati all’atto della compilazione. È importante aggiornare eventuali cambiamenti, come l’uscita di un figlio dal nucleo familiare;
- redditi del nucleo, relativi al secondo anno precedente a quello di presentazione della DSU. Per l’ISEE 2025, ad esempio, si considerano i redditi del 2023;
- patrimonio mobiliare e immobiliare, come conti correnti, case di proprietà o altri beni posseduti, aggiornati all’anno precedente (nel caso dell’ISEE 2025, il patrimonio al 31 dicembre 2024).
L’ISEE è calcolato in base a questi dati e serve a determinare la situazione economica “equivalente” della famiglia, tenendo conto della composizione del nucleo e delle sue caratteristiche specifiche.
Perché la DSU può cambiare ogni anno?
La situazione economica di una famiglia può variare nel tempo. Un aumento dello stipendio, un nuovo acquisto immobiliare, o semplicemente un incremento dei risparmi in banca possono modificare il valore dell’ISEE e quindi influire sull’accesso a determinati benefici. Ad esempio:
- se nel 2023 il reddito è aumentato rispetto al 2022, questo si rifletterà sull’ISEE 2025;
- allo stesso modo, un’eredità o l’acquisto di un nuovo immobile possono incrementare il patrimonio familiare, modificando il valore dell’indicatore.
Come presentare la DSU per ISEE?
La dichiarazione DSU può essere presentata:
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- online: sul sito dell’INPS, seguendo una procedura guidata passo dopo passo;
- di persona: presso gli sportelli territoriali dell’INPS o tramite CAF e patronati.
Nel caso della procedura online, una volta completata, il sistema genera un numero di protocollo visibile in alto a destra sul documento scaricato. Questo numero è indispensabile per consultare o presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica agli enti richiedenti.
Come compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica
La compilazione della DSU può avvenire principalmente online tramite il portale dell’INPS, ma è possibile rivolgersi anche a un CAF o a un patronato per ricevere assistenza. Di seguito i passaggi per la procedura self service:
- accesso al portale INPS: utilizzando uno strumento di identificazione digitale come lo SPID, la CIE (Carta d’Identità Elettronica) o la CNS (Carta Nazionale dei Servizi) si potrà accedere alla pagina dedicata sul sito dell’INPS;
- verifica dei dati precompilatil: l’INPS, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, precompila alcune sezioni della DSU, tra cui: redditi dichiarati all’Agenzia delle Entrate, proprietà immobiliari registrate, eventuali trattamenti economici ricevuti dall’INPS (come pensioni o bonus) e contratti di locazione registrati;
- inserimento i dati mancanti: nella sezione Foglio Componente, ogni membro del nucleo familiare può aggiungere informazioni personali e patrimoniali, come: neni mobiliari (conti correnti, strumenti finanziari, auto, ecc.); partecipazioni societarie non quotate in Borsa; situazioni di disabilità o non autosufficienza; assegni di mantenimento ricevuti o versati; patrimoni detenuti all’estero;
- verifica dei dati e invio della dichiarazione: dopo aver completato ogni sezione, bisogna verificare attentamente che tutte le informazioni siano corrette. Errori o omissioni possono portare a rigetti della domanda o, nei casi più gravi, a sanzioni.
Quali sono le tipologie di DSU?
A seconda del tipo di ISEE richiesto, la Dichiarazione Sostitutiva Unica può variare nella sua compilazione:
- DSU Mini: utilizzata per l’ISEE standard, è la versione semplificata che contiene solo i dati anagrafici, patrimoniali e reddituali del nucleo familiare;
- DSU completa: necessaria per ottenere ISEE particolari, come:
- ISEE Universitario: richiesto per l’accesso a borse di studio o agevolazioni sulle tasse universitarie;
- ISEE Sociosanitario: per l’accesso a servizi di assistenza domiciliare o residenziale;
- ISEE Minorenni: per famiglie con figli minorenni, nei casi di genitori non conviventi o separati.
Errori da evitare nella compilazione della DSU
Risulta fondamentale rispettare tutti i passaggi e dichiarare il vero all’interno della Dichiarazione Sostitutiva Unica. Prima di inoltrare la propria DSU, è importante conoscere le conseguenze di una dichiarazione errata:
- dati errati o falsi: dichiarazioni non veritiere possono comportare gravi sanzioni penali e amministrative;
- omissione di aggiornamenti: non segnalare variazioni nel nucleo familiare o nei redditi potrebbe portare a un calcolo errato dell’ISEE;
- documentazione incompleta: bisogna avere a portata di mano tutti i documenti richiesti, come il 730, i saldi e le giacenze medie dei conti correnti, e i contratti di locazione.
La compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica per l’ISEE 2025 richiede attenzione e precisione. Sebbene la procedura sia sempre più digitalizzata, è fondamentale controllare ogni dato e intervenire manualmente se necessario. Il corretto calcolo dell’ISEE può fare la differenza nell’accesso a benefici economici e sociali.