Negli ultimi anni, il sistema scolastico italiano ha visto l’introduzione di figure fondamentali per migliorare il supporto agli studenti e personalizzare l’apprendimento. Tra queste, spicca il ruolo del docente tutor, che nel 2024 potrà guadagnare fino a circa 5.000 euro lordi annui grazie a compensi base e bonus legati ad attività aggiuntive. Con un decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, sono stati stanziati ben 267 milioni di euro per valorizzare le figure del docente tutor e del docente orientatore. Ma quali sono le funzioni di questi professionisti e come vengono stabiliti i loro compensi?
Il docente tutor: una figura essenziale per una scuola inclusiva
L’idea di introdurre i tutor e gli orientatori nasce dalla volontà di creare una scuola più personalizzata e inclusiva, capace di rispondere alle esigenze di ogni studente. Il docente tutor è incaricato di:
- personalizzare i percorsi di apprendimento, collaborando con i colleghi;
- supportare gli studenti in difficoltà;
- stimolare e valorizzare i talenti degli studenti più brillanti.
Come ha spiegato il Ministro Valditara, questa figura è un “tassello fondamentale” per un sistema scolastico moderno, che punta a ridurre la dispersione scolastica e a valorizzare le potenzialità di ogni studente.
Quali sono i requisiti per diventare docente tutor?
Per accedere al ruolo di docente tutor nel 2024/2025, è necessario soddisfare alcuni requisiti stabiliti dal Ministero dell’Istruzione. Il Collegio docenti, infatti, deve deliberare i criteri di precedenza, tenendo conto di:
- esperienza pregressa: aver svolto le funzioni di tutor o orientatore nell’anno scolastico 2023/2024;
- competenze specifiche: aver svolto attività affini, come il tutoraggio, l’orientamento, il supporto all’inclusione o il contrasto alla dispersione scolastica;
- anzianità di servizio: un elemento che viene preso in considerazione per selezionare i candidati.;impegno triennale: disponibilità a ricoprire il ruolo per almeno tre anni scolastici consecutivi.
Questi criteri assicurano che i tutor abbiano le competenze e l’esperienza necessarie per svolgere il loro delicato incarico.
Quanto guadagna un docente tutor?
Il compenso di un docente tutor varia in base alle risorse disponibili e alle attività aggiuntive svolte. Il decreto del Ministro Valditara stabilisce una forbice di compenso base:
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- minimo: 1.589,68 euro lordi annui;
- massimo: 2.725,16 euro lordi annui.
Tuttavia, il compenso può aumentare grazie a un bonus variabile, legato alle ore aggiuntive dedicate a moduli formativi e attività extra. In particolare:
- le ore aggiuntive possono portare il compenso complessivo fino a 5.000 euro lordi annui;
- le attività extra includono il supporto a studenti con esigenze particolari, la conduzione di moduli formativi di orientamento di 30 ore e il tutoraggio personalizzato.
Come vengono finanziati i compensi dei tutor?
Le risorse per i compensi dei docenti tutor provengono da due principali canali:
- legge di Bilancio 2023, che ha stanziato 84 milioni di euro;
- programma POC “Per la scuola” 2014-2020, con 183 milioni di euro aggiuntivi.
Questi fondi consentono alle scuole di attivare percorsi personalizzati e di retribuire adeguatamente i docenti incaricati. Inoltre, le istituzioni scolastiche possono utilizzare una piattaforma digitale per richiedere finanziamenti e accedere a modelli di progetto precompilati, semplificando così l’organizzazione delle attività.
Quanto guadagna un docente orientatore?
Accanto al tutor, il sistema scolastico prevede anche la figura del docente orientatore, che riceve un compenso annuo lordo fisso di 1.500 euro.
Le sue responsabilità sono:
- guidare gli studenti nelle scelte scolastiche e professionali.
- aiutare a individuare percorsi formativi in linea con le aspirazioni e le capacità dei ragazzi.
- favorire scelte consapevoli per il futuro educativo e lavorativo.
Questa figura, insieme al tutor, contribuisce a rendere la scuola un luogo di crescita personalizzata.
I moduli formativi e il ruolo delle scuole
Per potenziare il ruolo dei tutor, le scuole hanno la possibilità di attivare moduli formativi di orientamento della durata di 30 ore, finalizzati a:
- offrire un supporto mirato agli studenti con fragilità;
- personalizzare il percorso di apprendimento degli studenti con talenti specifici;
- facilitare l’acquisizione di competenze orientative.
Le ore dedicate a questi moduli rappresentano una parte importante delle attività extra, che rappresentano un’importante opportunità per guadagnare di più da docente.
Perché investire sui docenti tutor e orientatori?
L’introduzione delle figure di tutor e orientatore rappresenta un passo avanti per una scuola più moderna e orientata al futuro. Grazie a questi ruoli le istituzioni scolastiche ottengono:
- riduzione la dispersione scolastica;
- valorizzazione dei talenti di ogni studente.;promozione dell’equità educativa, offrendo a ciascuno gli strumenti necessari per crescere e scegliere con consapevolezza.
Come ha sottolineato il Ministro Valditara, questi professionisti sono il cuore di un sistema scolastico che mira a non lasciare indietro nessuno e a creare opportunità concrete per tutti gli studenti.