Il questionario Istat è uno strumento fondamentale per la raccolta di dati statistici in Italia, ma molte persone si chiedono cosa accade se decidono di non compilarlo. In questo articolo, risponderemo a questa e altre domande frequenti relative alle conseguenze della mancata compilazione di un questionario Istat.
Il questionario Istat è obbligatorio?
In Italia, non tutti i questionari Istat richiedono una risposta obbligatoria da parte dei cittadini. L’obbligo di risposta è stabilito per specifiche rilevazioni del Programma statistico nazionale, ed è comunicato in una delibera del Consiglio dei ministri, emanata successivamente con un decreto del Presidente della Repubblica. In pratica, ciò significa che non è sempre necessario rispondere ai questionari inviati dall’Istat. L’ente prepara un elenco delle indagini che richiedono una risposta obbligatoria da parte dei privati, il quale viene successivamente approvato dal Consiglio dei ministri e reso ufficiale tramite la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Cosa succede se non compilo questionario Istat?
La chiarezza è fondamentale in queste situazioni, quindi i questionari inviati dall’Istat alle famiglie devono indicare in modo specifico quali domande richiedono una risposta obbligatoria. Di solito, viene chiarito che la mancata risposta può comportare sanzioni amministrative di carattere pecuniario. Tuttavia, è importante sottolineare che la mancata risposta agli Istat questionari non costituisce un reato.
L’articolo 7 del decreto legislativo 322/1989 stabilisce che le famiglie devono fornire i dati richiesti attraverso i questionari di rilevazione. I soggetti obbligati a fornire tali dati sono l’intestatario del foglio di famiglia e la persona che dirige la convivenza. In caso di mancata risposta, la famiglia può essere soggetta a sanzioni amministrative pecuniarie, che variano da un importo minimo di 206,58 euro a un massimo di 2.065,83 euro. Queste sanzioni si applicano al nucleo familiare nel suo complesso, non a ciascun singolo componente.
Multa questionario Istat, cosa fare?
Se si riceve una sanzione pecuniaria per la mancata risposta ad un questionario Istat obbligatorio, è possibile muoversi in diversi modi:
- Pagamento in misura ridotta: È possibile pagare l’importo indicato nel verbale notificato in misura ridotta, entro 60 giorni dalla notificazione dell’atto. In questo modo, la violazione viene estinta.
- Ricorso al Prefetto: Se si ritiene che l’accertamento della violazione sia infondato o se si rileva un vizio di legittimità nel procedimento amministrativo che lede i diritti dell’unità, è possibile proporre ricorso al Prefetto territorialmente competente entro 30 giorni dalla notificazione dell’atto. Durante questa fase, non è possibile impugnare il verbale di violazione davanti al Giudice di Pace.
- Verifica dei dati forniti: Se si ritiene di aver fornito i dati richiesti, è consigliabile verificare sulla ricevuta attestante l’adempimento dell’obbligo, la corrispondenza della denominazione della rilevazione e del codice IST, nonché la fornitura dei dati nel rispetto dei termini e delle modalità indicate nella lettera informativa. In caso di dubbi sulla legittimità del provvedimento notificato, è possibile contattare l’Istat via e-mail.
Cosa succede se non pago, né presento ricorso prefettizio?
Se il trasgressore non si avvale né del pagamento in misura ridotta né dell’esercizio del diritto di difesa dinanzi alla Prefettura competente, l’Istat è obbligato a trasmettere un rapporto informativo all’Autorità prefettizia. Questa procedura è prevista dalla legge e ha lo scopo di consentire all’Autorità prefettizia di emettere un provvedimento entro un determinato termine.
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Posso chiedere ad Istat la riduzione o la rateizzazione della somma indicata nel verbale notificato?
No, l’Istat non può procedere alla riduzione dell’importo indicato nel verbale, poiché è stata applicata una forma di definizione agevolata. La rateizzazione di tale somma non è possibile, in quanto questa decisione spetta esclusivamente all’Autorità prefettizia territorialmente competente e deve soddisfare determinati requisiti.
Posso ottenere l’annullamento del verbale di violazione inviando scritti difensivi e/o memorie ad Istat?
No, l’Istat non può accogliere un’istanza di annullamento o sgravio poiché, secondo la legge, è il Prefetto territorially competente a decidere sulla legittimità della sanzione. Questo organo è l’unico titolare della potestà sanzionatoria e ha il compito di valutare la legittimità dell’illecito amministrativo contestato.
Il pagamento dell’importo indicato nel modello F23 comporta l’esonero dalla fornitura dei dati?
Il pagamento dell’importo indicato consente di definire la violazione tramite una forma di definizione agevolata. Ciò esime il trasgressore dall’obbligo di fornire i dati relativi solo all’indagine per la quale è stato emesso il verbale di violazione notificato, contrassegnata dal codice identificativo (codice IST) e dall’anno di riferimento.
Come si compila il modello F23? Cosa va scritto nel campo n. 10 dello stesso?
Il campo 10 del modello F23 riguarda gli estremi del verbale di violazione notificato, inclusi l’anno del documento e il numero di protocollo. Queste informazioni servono a facilitare l’associazione del pagamento alla violazione. Ad esempio, se il verbale di contestazione riporta i seguenti estremi: “Prot. n. xxxx del //202X”, il campo 10 va compilato nel modo seguente: “202X/xxxx.”
Posso versare la somma contestata con modalità differenti rispetto al modello F23?
Attualmente, il versamento dell’importo contestato può essere effettuato solo utilizzando il modello F23. Questo assicura che il pagamento venga correttamente registrato nei bilanci, come previsto dalla legge.
È obbligatorio trasmettere copia del modello F23 quietanzato?
Anche se non è obbligatorio, è nell’interesse del trasgressore trasmettere all’Istat una copia del modello F23 quietanzato. Questo facilita la definizione rapida del caso.
In caso di ricorso al Prefetto devo avvalermi di assistenza legale? Che forma devono avere gli scritti difensivi?
Non è necessaria l’assistenza di un avvocato per il ricorso al Prefetto. Se si desidera essere rappresentati da un legale, è necessario allegare al ricorso un’apposita procura. Il ricorso può essere redatto in carta semplice e dovrebbe contenere eccezioni in fatto e/o in diritto basate su cui si chiede la revisione della posizione contestata.
Qual è l’importo che dovrò pagare a seguito dell’ordinanza di ingiunzione?
L’importo da pagare a seguito dell’ordinanza di ingiunzione è determinato dall’Autorità prefettizia secondo i criteri previsti dalla legge, considerando i fatti descritti nella contestazione e gli atti presenti nel fascicolo. L’importo varia tra un minimo edittale e un massimo, come specificato dalla legge.
In caso di ricorso al Prefetto sono comunque tenuto al versamento dell’importo indicato nel verbale notificato – Sezione 2 (Contestazione della violazione)?
No, il versamento dell’importo contestato e il ricorso al Prefetto sono alternative l’una all’altra. Il trasgressore che presenta un ricorso prefettizio deve attendere la decisione dell’Autorità prefettizia prima di procedere con il pagamento.
Se presento ricorso al Prefetto, i termini del procedimento si interrompono?
La presentazione di scritti difensivi non interrompe i termini del procedimento. È importante notare che il termine principale previsto dalla legge è quello relativo alla riscossione della somma dovuta ed è fissato in cinque anni dal giorno in cui è stata commessa la violazione.
Devo trasmettere anche ad Istat il ricorso eventualmente presentato al Prefetto?
Non è obbligatorio trasmettere copia del ricorso anche all’Istat, ma è possibile farlo. In caso di necessità, la Prefettura potrebbe richiedere chiarimenti o documentazione all’Istat in merito al ricorso.
In breve, la mancata compilazione di un questionario Istat può comportare conseguenze legali, compreso l’obbligo di pagamento di sanzioni amministrative. Tuttavia, esistono opzioni per contestare tali sanzioni e difendere i propri diritti. È importante essere informati sui propri diritti e responsabilità quando si riceve un verbale di violazione dell’obbligo di compilare un questionario Istat.
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