Arriva il Reddito di Cura: fino a 600 euro al mese per chi assiste familiari con grave disabilità

Redazione

21 Novembre 2025

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La Manovra finanziaria 2026 potrebbe portare una grande novità per migliaia di famiglie italiane che si occupano ogni giorno di persone con disabilità gravissima. Tra gli emendamenti segnalati, spicca infatti la proposta del Movimento 5 Stelle di introdurre il cosiddetto Reddito di cura: un contributo mensile tra i 400 e i 600 euro pensato per chi presta assistenza continuativa a domicilio, in modo non professionale, a un familiare non autosufficiente.

Reddito di Cura, un aiuto mensile per chi assiste i più fragili

L’emendamento, firmato da diversi senatori del M5s, stabilisce che il Reddito di cura venga riconosciuto esclusivamente agli assistenti conviventi, che si prendono cura ogni giorno di un familiare con disabilità gravissima. Lo scopo è valorizzare e sostenere l’impegno di chi cerca di garantire una qualità di vita dignitosa senza l’intervento di strutture esterne, spesso in situazioni di grande difficoltà.

Requisiti per accedere al contributo

Per poter beneficiare di questa nuova misura, sarà necessario soddisfare alcuni requisiti chiave:

  • Convivenza e assistenza continuativa con il congiunto disabile
  • Prestazione resa a titolo non professionale
  • ISEE non superiore a 30.000 euro.

Il Reddito di cura verrebbe corrisposto ogni mese dall’INPS, nell’ambito di una dotazione finanziaria pari a 3 miliardi di euro annui. La cifra effettiva spettante, compresa tra 400 e 600 euro, sarà definita in base alle disponibilità e al numero di richieste approvate.

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Come funzionerà l’erogazione e il monitoraggio

La prestazione sarebbe gestita direttamente dall’INPS, che si occuperà di monitorare la platea dei beneficiari e il tetto di spesa previsto dalla Manovra. Dopo l’approvazione della legge di Bilancio, il Ministero del Lavoro, insieme a quello dell’Economia, dovrà emanare entro 90 giorni un decreto con tutte le istruzioni necessarie: dalla documentazione da presentare per la domanda, ai criteri di priorità, fino ai dettagli su chi potrà accedere per primo ai fondi disponibili.

L’esclusione dal calcolo dell’ISEE

Un ultimo aspetto particolarmente importante riguarda il trattamento del contributo ai fini fiscali. Il Reddito di cura (a dispetto del nome) non concorrerà alla formazione del reddito e non rientrerà nel calcolo dell’ISEE. Questo dettaglio serve a non penalizzare i beneficiari nell’accesso ad altri bonus o misure di sostegno pubblico.


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In sintesi, se approvato, il Reddito di cura potrebbe rappresentare una vera svolta per il welfare familiare in Italia, in grado di creare una nuova forma di tutela e valorizzazione del lavoro di chi ogni giorno si occupa delle persone più vulnerabili.