L’Assegno di Inclusione (ADI) ha subìto all’inizio di quest’anno importanti modifiche, a partire dalle soglie di reddito familiare. Questo strumento, che nel 2024 ha sostituito il Reddito di Cittadinanza, era prima sottoposto a criteri di accesso molto stringenti e focalizzati sulle fasce più fragili della popolazione.
Ora il governo ha deciso di allargare le maglie, aiutando in particolare coloro che si trovano in situazioni di povertà o vulnerabilità sociale, inserendo nuove soglie d’accesso.
Reddito familiare ADI innalzato a 10.140 euro
Uno dei criteri fondamentali per ottenere l’ADI è il valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). Per poter accedere alla misura, il nucleo familiare deve avere un ISEE in corso di validità non superiore a 10.140 euro..
Oltre al limite ISEE, esiste un requisito specifico relativo al reddito familiare annuo. La soglia generale è fissata a 6.500 euro, moltiplicata per il parametro della scala di equivalenza dell’ADI, che tiene conto del numero di componenti del nucleo familiare e delle loro condizioni (ad esempio, la presenza di minori, disabili o persone non autosufficienti). Tuttavia, è stata introdotta un’importante eccezione per le famiglie che vivono in affitto: in questi casi, la soglia di reddito viene elevata a 10.140 euro, tenendo conto del costo aggiuntivo del canone di locazione.
Cosa è il reddito familiare nell’ADI?
Il reddito familiare gioca un ruolo centrale nella determinazione del diritto all’Assegno di Inclusione. Si tratta della somma di tutti i redditi percepiti dai membri del nucleo familiare, compresi quelli da lavoro dipendente, autonomo, pensione e altre forme di sostegno pubblico. Per il calcolo del reddito familiare, vengono presi in considerazione anche eventuali trattamenti assistenziali, con alcune esclusioni specifiche.
La soglia di 10.140 euro, però, è valida solo per le famiglie in affitto ed è stata introdotta per riconoscere il peso significativo delle spese abitative sul bilancio familiare. Il costo della locazione rappresenta una delle voci di spesa più gravose per molte famiglie, pertanto l’innalzamento della soglia di accesso appariva la soluzione più logica, dato che consente a un numero maggiore di nuclei familiari di beneficiare del sostegno economico.
Scarica la nostra app e risparmia con i bonus attivi in Italia:
Patrimonio e Assegno di inclusione
Oltre ai limiti di reddito, l’ADI prevede restrizioni anche sul patrimonio mobiliare e immobiliare. Il patrimonio mobiliare (depositi bancari, investimenti, ecc.) non deve superare determinati limiti, che variano a seconda del numero di componenti del nucleo familiare.
Nello specifico:
- 6.000, accresciuti di euro 2.000 per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di euro 10.000, per il patrimonio mobiliare;
- un patrimonio immobiliare che deve superare i 30mila euro, fatta eccezione per la sola prima casa, il cui valore immobiliare, comunque, non deve superare i 150mila euro.
Un altro requisito fondamentale riguarda la cittadinanza e la residenza: possono accedere all’ADI i cittadini italiani, comunitari o extra-comunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo, a condizione che abbiano risieduto in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.