Il governo sta stanziando nuove misure per le famiglie, così da incentivare la natalità nel paese. Il reddito infanzia è un assegno mensile di 400 euro, che viene versato alle famiglie che fanno un figlio, per i primi sei anni di vita del bambino.
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Nel caso in cui ci sia solo un genitore nel nucleo familiare, l’importo ha una variazione del 60%, che diventa del 100% nel caso di figli con disabilità, anche con la presenza di entrambi i genitori.
Questa agevolazione non è stata ancora confermata, sappiamo che fa parte del “Piano Famiglia” e che potrebbe essere inserita nella Manovra 2024.
Come funziona il reddito infanzia
Il reddito infanzia, detto anche bonus infanzia, sembrerebbe destinato alle coppie italiane con un reddito fino a 90 mila euro. La proposta è stata depositata alla Camera da Tommaso Foti, capogruppo a Montecitorio di Fratelli d’Italia.
Ci sono però ancora dubbi in merito riguardo alla procedura e alle risorse da impiegare per il finanziamento. Secondo i calcoli, dato che l’assegno viene percepito fino a sei anni di vita del bambino, la spesa totale sarebbe di 28 mila euro per bambino.
Non solo, oltre ad ottenere questa somma, i genitori potrebbero anche detrarre dalle tasse alcune spese specifiche (entro 24 mesi dalla data del parto), come quelle per consulenza psicologica e di terapia individuale o di coppia. La retribuzione mensile per il congedo parentale è prevista per l’80% anziché il 30%.
Le famiglie numerose potrebbero beneficiare di un aiuto extra, ovvero c’è la possibilità di definire le quote del reddito infanzia, al calcolo del quoziente familiare. Viene fatto un calcolo delle imposte in relazione ad un coefficiente, prendendo in considerazione il reddito complessivo della famiglia, il numero dei componenti del nucleo familiare e le loro caratteristiche personali.
Come funziona il bonus gioventu
Abbiamo parlato del reddito infanzia, ma questo non è l’unico bonus proposto per aiutare le famiglie. Il bonus gioventu, detto anche assegno gioventu, è un assegno di 250 euro mensili dedicato esclusivamente agli studenti tra i 7 e i 25 anni di età.
L’unico requisito è che il figlio non interrompa gli studi e che quindi sia iscritto regolarmente ad una scuola. Si tratta di un aiuto economico per le famiglie che devono sostenere la formazione dei figli, ancora però non ci sono notizie riguardo ai fondi.
Questa proposta di legge mira a garantire l’accesso gratuito alle scuole dell’infanzia e ai servizi educativi, in modo che ogni bambino possa avere una crescita formativa. Si potrebbe raggiungere questo obiettivo con l’adeguamento di anno in anno del numero di posti disponibili all’interno delle scuole dell’infanzia o strutture dedicate.
Inoltre, ci sono novità anche per quanto riguarda i cambiamenti dell’orario delle strutture, che potrebbe essere prorogato fino alle 19.30. I nidi potrebbero essere aperti anche nei mesi di luglio e agosto, per seguire il modello tedesco dei “tagesmutter”. Questo però è ancora tutto da vedere, per ora è solo una proposta, bisogna capire se verrà confermata e messa in atto concretamente nel prossimo anno.
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