Riforma della successione, stop ai documenti
Con la nuova riforma della successione, in vigore ufficialmente dal 2025, non sarà più necessario richiedere i certificati di morte e di stato di famiglia, che potranno essere sostituiti facilmente da autocertificazioni. Oltre a questo, verrà semplificata anche la dichiarazione di successione in sé, dato che non sarà più obbligatorio allegare gli atti relativi alle vendite eseguite negli ultimi 6 mesi, né tutta la documentazione catastale collegata.
In più, per snellire ulteriormente le pratiche, l’intera documentazione dovrà essere presentata esclusivamente per via telematica. E sarà sufficiente la firma di uno solo degli eredi.
Il calcolo automatico dell’imposta
Grazie alla riforma, l’imposta da versare per la successione sarà calcolata automaticamente dal sistema, ma per il calcolo resteranno identiche le aliquote e le franchigie attuali. Quindi:
- Per coniuge e figli c’è una franchigia, per ciascun erede, di un milione di euro. Oltre la soglia, l’imposta è al 4%
- Per fratelli e sorelle c’è una franchigia di 100.000 euro. Oltre la soglia, l’imposta è ancora al 4%
- Per tutti gli altri parenti fino al quarto grado e gli affini (cioè i parenti del coniuge) fino al terzo grado, l’imposta è fissata al 6%
- Per gli altri soggetti l’imposta è all’8%
- Se il beneficiario è una persona portatrice di disabilità, l’imposta viene applica esclusivamente sulla parte che supera l’ammontare di 1,5 milioni di euro
Va inoltre ricordato che l’imposta sulla successione dovrà essere versata entro 90 giorni dalla presentazione della dichiarazione.
Pagamento a rate e agevolazioni per i giovani eredi
Tra le altre novità in vigore dal 2025, arriva la possibilità di effettuare il pagamento dell’imposta a rate, ma solo se la somma supera i 1.000 euro. In questo caso, si dovrà versare subito il 20% dell’importo, e il resto in un massimo di 8 o 12 rate trimestrali (per somme superiori ai 20.000 euro). All’atto della dichiarazione, inoltre, dovranno essere pagate sia l’imposta ipotecaria che quella catastale per il trasferimento degli immobili.
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Saranno introdotte anche misure per facilitare i giovani eredi, in modo tale da rendere più semplice il pagamento delle imposte dovute sugli immobili ereditati. La riforma stabilisce infatti che le banche (e gli altri intermediari finanziari) debbano concedere lo svincolo delle disponibilità del conto intestato al defunto, nel caso in cui a richiederlo sia l’unico erede di età anagrafica non superiore ai 26 anni. In più, lo svincolo potrà essere richiesto anche prima della presentazione della dichiarazione di successione, anche se soltanto per le somme dovute per il versamento delle imposte catastali, ipotecarie e di bollo.
I trasferimenti d’azienda e i dati catastali
Le nuove norme introducono semplificazioni anche per quanto riguarda i trasferimenti d’azienda in ambito familiare. In particolare, si prevede che in caso di trasferimento a favore del coniuge e dei discendenti, di quote sociali e azioni di società di capitali e società cooperative, il beneficio dell’esclusione dalla tassazione venga applicato quando per effetto del trasferimento è acquisito il controllo di diritto (o vi sia già un controllo in atto). Questa agevolazione è tuttavia subordinata al mantenimento del controllo da parte degli eredi per un periodo di tempo non inferiore ai 5 anni dalla data del trasferimento. Va inoltre sottolineato che l’agevolazione in questione spetta anche nel caso di trasferimenti di quote sociali e azioni di società residenti in Paesi UE o SEE, oppure Paesi che garantiscono un adeguato scambio di informazioni.
Infine, la riforma sulla successione introduce una novità importante per quanto concerne l’accesso ai dati catastali. Dal 2025, infatti, chiunque potrà consultare la banca dati ipotecaria e catastale, e non più solo in riferimento ai propri immobili. Regole più specifiche, in questo ambito, verranno dettate più avanti da un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate.