Rimborsi contributi Inps, come procedere? Può capitare di aver versato i contributi volontari per ottenere i requisiti per andare in pensione e di rendersi conto di aver pagato più del dovuto. In questa situazione può sembrare difficile riuscire nel recupero contributi Inps non versati, ma non è impossibile! Il cittadino può seguire la procedura indicata dall’ente previdenziale per ottenere dall’Inps il recupero crediti indebiti nella pensione, oppure in un’unica soluzione. Come funziona?
Come richiedere il rimborso dei contributi INPS
Prima di partire con la procedura, è importante sapere cosa sono i contributi versati non dovuti all’Inps. Si tratta di denaro che si versa all’ente previdenziale – alcune volte anche inconsapevolmente, come avviene per i dipendenti – e che il sistema previdenziale non può usare per pensioni supplementari, ricongiunzioni, o per il raggiungimento dei requisiti minimi per andare in pensione.
Purtroppo è necessario che sia il cittadino a rendersi conto dell’importo versato in eccedenza. Infatti, l’Inps non è tenuta a informare, né a procedere d’ufficio (anche se può farlo). Il primo passo da fare è richiedere l’estratto conto previdenziale, che consente di capire se si ha diritto ai rimborsi dei contributi Inps. Per scoprirlo, si accede al proprio profilo previdenziale dalla pagina del servizio gratuito e ci si collega con Spid, Carta Nazionale dei Servizi o Carta d’Identità Elettronica.
Nella pagina che compare si avranno accesso alle seguenti informazioni:
- Contributi versati, con anni di lavoro di riferimento;
- I redditi che hanno portato a quell’importo per i contributi;
- I contributi figurativi, cioè quelli ottenuti per indennità (come la malattia per fare un esempio);
- Se ci sono dei contributi versati in più.
Se la pagina dell’ente non mostra i contribuiti in eccedenza, ma il cittadino ha le prove di aver diritto al rimborso – come una busta paga – allora l’interessato può recarsi agli sportelli dell’Inps per chiedere informazioni. Infatti la procedura telematica è ora la principale per ottenere i rimborsi dall’ente previdenziale.
Come ottenere la restituzione dei contributi versati
Le procedure per ottenere i rimborsi contributi Inps cambiano in base al contratto di lavoro. I dipendenti pubblici possono rivolgersi al proprio responsabile, mentre artigiani e commercianti possono effettuare la domanda online. Anche per autonomi e imprenditori agricoli hanno una procedura diversa, come vedremo tra poco.
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Dipendenti
I dipendenti del settore pubblico si rivolgono al responsabile che si occupa della contabilità, che indirizza verso l’Inps. In questo caso si può attendere che l’ente si accorga, oppure recarsi allo sportello della sede dell’ente previdenziale più vicina per richiedere una verifica dei contributi versati e presentare una domanda nei termini indicati.
Il termine è di 5 anni dal momento del versamento errato. Superato questo termine si perde il diritto al rimborso. Questa scadenza arriva a 10 anni se si versa di più rispetto al massimale, da verificare in base alla tipologia del contratto nazionale di lavoro.
I dipendenti del privato si rivolgono al datore di lavoro, che ha l’obbligo di versare i contributi Inps per chi collabora con un contratto a tempo determinato e non. L’imprenditore procede alla richiesta di rimborso dalla pagina Inps e poi restituisce al dipendente in un’unica soluzione. L’Inps non è tenuta a pagare gli interessi relativi a contributi versati in più.
Per artigiani, commercianti, autonomi e imprese agricole
Artigiani, commercianti, autonomi e imprese agricole pagano i contributi per conto proprio ogni anno, in seguito alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Se l’artigiano o il commerciante si rende conto che ci sono dei contributi versanti in eccedenza si collega alla pagina dedicata al servizio. La procedura si trova nel Cassetto previdenziale, alla voce Domanda di rimborso di contributi indebitamente versati.
Si compila la domanda nelle parti richieste – il modulo online è già in parte compilato con i dati che l’ente ha a disposizione in archivio da verificare – e si procede dal bottone in basso. Comparirà una schermata dove il cittadino può controllare la correttezza dei dati inseriti prima di continuare con la presentazione. Una domanda con dati errati ottiene un rifiuto dall’ente.
Entro 30 giorni dalla presentazione da parte del cittadino l’Inps fornisce una risposta positiva o negativa in base ai dati inseriti. In caso di esito positivo l’ente procedere con il rimborso dei contributi. Gli interessati possono chiedere anche la compensazione, cioè che l’Inps usi quei soldi per pagare i prossimi contributi da versare.
La procedura si può effettuare presentando la domanda, oppure richiedendo la compensazione sui prossimi debiti in sede di dichiarazione dei redditi. La compensazione si può richiedere anche dalla pagina dedicata al servizio, nella sezione Compensazione e scegliendo Domanda di compensazione contributiva. Si sceglie Utilizza il servizio e si accede con Spid, CIE o CNS.
Anche in questo caso c’è una prima fase dove si compila la domanda, una seconda dove si verificano i dati inseriti e una terza di presentazione della richiesta di compensazione contributi Inps.
Recuperare i contributi versati dopo la pensione, la procedura
Non è sempre possibile ottenere i contributi versati in più dopo la pensione, perché i contributi potrebbero essere andati in prescrizione. Il pensionato può verificare l’estratto conto previdenziale e procedere alla richiesta se i termini non sono scaduti, ma in questo caso è bene rivolgersi alla sede Inps più vicina che possa fornire indicazioni sul caso singolo.
Rimborsi contributi Inps, cosa fare se non hai diritto alla pensione
Il cittadino può chiedere che l’importo del rimborso si possa usare per raggiungere le soglie previste per la pensione. La verifica di quanto già versato è essenziale per procedere. Solo dopo aver capito qual è l’importo valido per il rimborso, si può capire quanto manca per andare in pensione e procedere con l’eventuale versamento dei contributi mancanti.