La domanda che molti italiani lavoratori si fanno è “quando posso andare in pensione?” ma la risposta è molto variabile perché dipende dall’età, da quando si ha iniziato a lavorare e da altri fattori. Per fare un calcolo bisogna sapere che la differenza più grande sta nel fatto se si sia iniziato a lavorare prima o dopo il 1996.
Come calcolare quando posso andare in pensione?
Le regole dopo quest’anno infatti cambiano: per chi non aveva anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 il momento della pensione è legato anche alle proprie retribuzioni e al proprio percorso lavorativo. Più contributi sono stati versati, più ci si avvicina alla pensione.
I requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia però non sono fissi per sempre. Se aumenta la speranza di vita media, i requisiti pensionistici aumentano di conseguenza. Non a caso l’età e i contributi necessari per l’accesso alla pensione vengono modificati periodicamente in base all’aspettativa di vita media.
Essendo tutto molto variabile, non è possibile fare un calcolo esatto di quando si andrà in pensione, ma è possibile fare una stima verificando i propri contributi nel sito dell’INPS. Ma come si fa a monitorare la propria situazione pensionistica? A che età si va in pensione in Italia? Come si fa il calcolo in modo preciso? Vediamolo di seguito.
Quando posso andare in pensione se ho iniziato a lavorare prima del 1996?
L’età media pensionabile in Italia può variare di anno in anno, quindi è importante tenersi aggiornati sulle nuove regole. Chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 ha davanti a sé due possibili soluzioni:
- la prima tipologia si basa sul requisito anagrafico, pensione di vecchiaia;
- la seconda tipologia si basa sull’anzianità contributiva, pensione anticipata.
Nel 2022 si poteva andare in pensione di vecchiaia al raggiungimento dei 67 anni di età, con almeno 20 anni di contribuzione alle spalle. Si poteva invece accedere alla pensione anticipata indipendentemente dall’età, con 41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva se si è donna lavoratrice, oppure con 42 anni e 10 mesi se uomo lavoratore. I requisiti per la pensione anticipata sono bloccati fino al 2026.
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E se ho iniziato a lavorare dopo il 1996?
Chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996 va incontro ad una situazione differente, tranne per la pensione anticipata, dato che i requisiti per accedere sono sempre gli stessi. Il grande cambiamento sta nel fatto che più contributi si versano, prima si andrà in pensione.
Il requisito anagrafico resta lo stesso, ovvero 67 anni di età, ma sarà possibile andare in pensione solo se si arriva ad una somma lorda di almeno 687 euro, ovvero 1,5 volte l’assegno sociale. Nel caso in cui questo non accada, bisognerà attendere i 71 anni per beneficiare della pensione di vecchiaia, con almeno 5 di contribuzione minima.
Chi invece prende una pensione sui 1.310 euro lordi, ovvero 2,8 volte l’assegno sociale, potrà andare in pensione anticipata di tre anni, ovvero a 64 anni anni di età. Per poter fare un calcolo approssimativo della propria situazione pensionistica si possono utilizzare i simulatori online, tenendo conto dei contributi versati e della propria età.