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Home Fisco e tasse

Rischio IRPEF gonfiato: il governo corre ai ripari

Per arginare il rischio di un IRPEF gonfiato per i contribuenti, il governo corre ai ripari. Ecco la soluzione

di Francesca Ereddia
26 Marzo 2025
in Fisco e tasse
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Il governo è intervenuto per risolvere un problema interpretativo legato al calcolo dell’acconto Irpef per il 2025, portato alla luce da alcuni Centri di Assistenza Fiscale (Caf) e dalla CGIL.

“In considerazione dei dubbi interpretativi posti, e al fine di salvaguardare tutti i contribuenti interessati, il governo interverrà anche in via normativa per consentire l’applicazione delle nuove aliquote del 2025 per la determinazione dell’acconto. L’intervento sarà realizzato in tempo utile per evitare ai contribuenti aggravi in termini di dichiarazione e di versamento” si legge nella la nota.

Sommario

Toggle
  • IRPEF gonfiato: perché?
  • L’intervento del governo
  • Chi deve versare l’acconto Irpef per il 2025?

IRPEF gonfiato: perché?

Nel 2023 è stato introdotto un decreto che ha modificato le aliquote Irpef per i redditi tra 15.000 e 28.000 euro, riducendole dal 25% al 23%, e ha aumentato la detrazione per i lavoratori dipendenti da 1.880 a 1.955 euro. Tuttavia, questa modifica ha generato confusione su come calcolare l’acconto Irpef per il 2025.

Il decreto prevedeva che per determinare l’acconto Irpef del 2024 e del 2025 si dovesse fare riferimento alle regole del 2023. Ma questo ha creato un’incongruenza: i lavoratori dipendenti, il cui reddito è già tassato alla fonte (tramite ritenuta d’acconto), avrebbero dovuto versare un acconto più alto del dovuto.

L’intervento del governo

Per evitare questo aumento ingiustificato delle tasse, il governo ha deciso di chiarire la norma e garantire che l’acconto Irpef per il 2025 venga calcolato direttamente con le nuove aliquote del 2025. Questo intervento normativo eviterà ai contribuenti problemi nella dichiarazione e nel versamento dell’imposta.

Leggi anche  Come abbassare l'ISEE 2025? I possibili metodi

Chi deve versare l’acconto Irpef per il 2025?

L’acconto è dovuto solo se la differenza tra l’imposta del 2024 e le detrazioni, crediti d’imposta e ritenute supera 51,65 euro.


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Per la maggior parte dei lavoratori dipendenti e pensionati, che non hanno redditi aggiuntivi oltre a quelli già tassati alla fonte, non è richiesto alcun acconto.

Grazie a questo intervento, il governo evita ai lavoratori un esborso fiscale non previsto e garantisce che l’acconto venga calcolato correttamente secondo la nuova struttura delle aliquote Irpef stabilita per il 2025.

Tags: irpef
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