Ritardo arretrati Assegno Unico su Carta RdC 1 ottobre: come mai i pagamenti sono in ritardo? Gli ex percettori RdC continuano infatti a percepire eventuali arretrati dell’AUU su Carta RdC. Questo mese, però, qualcosa sembra essere andato storto. Cosa sta accadendo?
Ritardo arretrati Assegno Unico su Carta RdC: cosa succede?
Talvolta può accadere che gli arretrati AUU non vengano corrisposti secondo le tempistiche canoniche. Ad esempio, questo può verificarsi quando le Poste hanno, per svariati motivi, problematiche e ritardi vari.
Quasi certamente, dunque, potrebbe trattarsi di un ritardo di poste, ma potrebbe anche essere un’altra la motivazione: la carta RdC scaduta.
Se è infatti vero che la carta RdC viene usata oramai solamente per il versamento di eventuali arretrati AUU, è altrettanto vero che quando questa sia scaduta, è necessario comunque rinnovarla, chiedendone dunque una nuova in posta, così da continuare a percepire gli arretrati dell’AUU.
Come richiedere una nuova carta RdC?
In questo caso, dunque, per ottenere una nuova carta e continuare a percepire RdC sarà necessario eseguire i seguenti passaggi:
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- recarsi all’ufficio postale, e portare con sè la carta RDC scaduta, insieme a un documento di riconoscimento e al codice fiscale;
- controllare lo stato dei pagamenti: informare l’operatore, per sicurezza estrema, del fatto che si è in attesa di arretrati dell’AUU. In questo modo legheranno la carta al versamento degli arretrati AUU e sarà possibile riceverli nuovamente, come prima;
- attendere l’emissione della nuova carta: generalmente Poste Italiane impiega qualche giorno per emettere una nuova carta RDC. Un sms o una mail comunicheranno l’avvenuta emissione della carta e il suo possibile ritiro in Posta
- attivare la carta: una volta ottenuta la nuova carta, dovrà essere attivata con le indicazioni fornite.
Quando vengono pagati gli arretrati AUU su carta RdC?
Gli arretrati dell’AUU su RdC vengono accreditati a metà mese e poi verso la fine, tra il 27 e il 31. Questo è grossomodo lo schema di pagamento che è stato osservato fin da marzo 2024. Salvo, appunto, rare eccezioni come è accaduto per l’attuale erogazione.