Sbarra critica l’AUU. Durante il suo intervento al Meeting di Rimini, il leader CISL ha puntato il diti contro la misura di sostegno alle famiglie, ritenendola insufficiente.
Sbarra critica l’AUU: insufficiente, specialmente per famiglie con bisogni particolari
Il mezzo di sostegno introdotto in Italia nel 2021 sarebbe una misura insufficiente. Nonostante abbia rappresentato un’importante forma di sostegno alle famiglie, l’AUU continua ad avere punti critici, che ciclicamente vengono portati alla luce dai leader politici.
Tra questi, uno dei principali punti deboli sarebbe l’importo considerato insufficiente per le famiglie con più figli o con esigenze particolari, soprattutto se comparato ai precedenti benefici che andava a sostituire.
Inoltre, anche il sistema di calcolo basato sull’ISEE suscita perplessità ed incertezze, tra ritardi e difficoltà nell’accesso ai benefici. Le più penalizzate? Sarebbero le famiglie coi redditi medi, senza contare il fatto che viene erogato sulla base di somme prefissate, che non tengono conto delle varie situazioni familiari.
Luigi Sbarra: “La famiglia è l’architrave della società”
Il flebile supporto alla famiglia da parte dell’AUU è stato il fulcro del dibattito del segretario generale CISL Luigi Sbarra, che ha commentato: “La famiglia è il pilastro della nostra società, ma anche l’architrave economico della comunità nazionale. Purtroppo, non sempre è stata adeguatamente sostenuta dalle politiche pubbliche. Le misure adottate finora, come l’Assegno unico, sono passi nella giusta direzione, ma non sufficienti”.
E ha aggiunto: “È necessario un impegno più deciso per favorire la conciliazione tra lavoro e vita familiare, il sostegno alla natalità e la lotta alla povertà educativa, potenziando anche la rete dei servizi”.
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In merito poi alla decisione della CE, secondo cui l’AUU italiano sarebbe iniquo, ha poi osservato: “per quanto riguarda la decisione della Commissione europea, riteniamo che si debba lavorare per trovare una soluzione che contemperi approccio universale, coerenza con le norme comunitarie, equità, senza trascurare il rafforzamento della misura specialmente per le famiglie meno abbienti e per quelle più numerose”.