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Sforbiciata delle pensioni a giugno, cosa sta succedendo?

L'INPS ha comunicato un taglio temporaneo delle pensioni a giugno 2025. Ecco chi sarà interessato e quali sono le reali motivazioni della misura.

di Tommaso Pietrangelo
15 Maggio 2025
in Pensioni, Attualità
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Una comunicazione dell’INPS prende in contropiede diverse categorie di pensionati. È infatti in arrivo, il prossimo giugno, una netta sforbiciata alle pensioni per determinati soggetti. Il motivo della misura è chiaro: nel 2022 sono state riconosciute indennità ‘una tantum’ spesso errate, con importi superiori a quelli che realmente sarebbero spettati ai pensionati. Ma i metodi di comunicazione del taglio, da giugno, saranno quantomeno chiari. E inoltre la misura non durerà per un tempo indefinito. Ecco dunque chi verrà interessato dal taglio, quali sono tutti i motivi della riduzione e quanto dureranno i tagli alle pensioni.

Sommario

Toggle
  • Sforbiciata alle pensioni, l’annuncio dell’INPS
  • I motivi del taglio alle pensioni di giugno
  • Chi sarà interessato dal taglio INPS
  • Quanto verrà trattenuto dalle pensioni
  • Come fare a sapere se si è interessati dal taglio

Sforbiciata alle pensioni, l’annuncio dell’INPS

Leggi anche  Assegno di vedovanza, a chi spetta?
Una recente comunicazione dell’INPS ha informato che, a partire da giugno 2025, alcune categorie di pensionati noteranno una riduzione temporanea della pensione. In sostanza, l’importo mensile potrebbe scendere al massimo di 50 euro, per un totale di quattro mesi consecutivi (quindi fino a settembre di quest’anno). Non si tratta, perciò, di un provvedimento definitivo, bensì di una ‘sforbiciata’ temporanea, necessaria al recupero di somme versate in eccesso negli anni passati. Insomma, per rimediare a errori passati ora l’Istituto ha deciso di correre ai ripari.

I motivi del taglio alle pensioni di giugno

Stando alla comunicazione INPS, il taglio temporaneo alle pensioni è dovuto al recupero di somme legate all’indennità “una tantum” riconosciuta nel 2022. In quell’anno, infatti, alcuni pensionati avevano ricevuto importi superiori a quanto effettivamente sarebbe spettato loro (con riferimento alle detrazioni fiscali applicate). Sono dunque seguite verifiche da parte dell’Istituto di previdenza, volte a correggere eventuali errori commessi sulle indennità straordinarie del 2022, che in sostanza prevedevano bonus da 200 e 150 euro. All’epoca, l’assegnazione delle somme era avvenuta in maniera automatica ai titolari di pensioni e prestazioni assistenziali, utilizzando come base di riferimento le dichiarazioni dei redditi del 2021. Ma alcune incongruenze sono emerse rapidamente.

Chi sarà interessato dal taglio INPS

Per fortuna, la scelta di tagliare le pensioni per recuperare i danni passati riguarda solo alcune categorie di pensionati. Saranno infatti coinvolti solo coloro che hanno percepito l’indennità straordinaria del 2022 in misura maggiore rispetto a quanto spettava loro sulla base del reddito annuo. E in modo particolare saranno colpiti i titolari di pensione con redditi annui pari o inferiori a 35.000 euro, che avevano ricevuto 200 euro (e in alcuni casi, anche i pensionati con redditi pari o inferiori a 20.000 euro, per l’indennità da 150 euro).

La riduzione dell’importo mensile riguarderà quindi solo i soggetti per cui, a seguito delle verifiche effettuate dall’INPS, è emersa una differenza tra l’importo ricevuto e quello realmente spettante.

Quanto verrà trattenuto dalle pensioni

I tagli inizieranno a giugno 2025, e potranno durare al massimo fino a settembre. L’importo trattenuto, mensilmente, sarà pari a circa 50 euro, per un totale complessivo di circa 200 euro. E ovviamente, l’entità della trattenuta varierà in base alla somma da recuperare, caso per caso.


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Come fare a sapere se si è interessati dal taglio

Nella sua recente comunicazione, l’INPS ha annunciato che le persone interessate dalle trattenute riceveranno una comunicazione diretta da parte dell’Istituto. In questa comunicazione saranno specificati tutti i dettagli, dall’importo da restituire alla durata della trattenuta, così come il motivo specifico del taglio. Un accorgimento, questo, che permetterà ai pensionati di capire chiaramente le ragioni della riduzione. Mentre chi non riceverà comunicazioni potrà stare tranquillo, perché non sarà soggetto alla misura INPS.

Nei casi in cui la trattenuta non risulti possibile, l’INPS avrà premura di inviare un avviso di pagamento tramite il sistema PagoPA. Così da notificare il pensionato in modo tempestivo e utile al versamento delle somme dovute. Non è chiaro, al momento, quali margini esistano per una richiesta di revisione del taglio, nel caso emergano incongruenze. Ma vi aggiorneremo al più presto se nuovi dettagli verranno alla luce.

 

Tags: pensionitagli
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