I figli economicamente indipendenti possono essere sfrattati? Fino a che età un genitore ha il dovere di aiutare il figlio? La legge è chiara riguardo all’obbligo di mantenimento del genitore verso i figli. E un caso reale del tribunale di Pavia ne è la dimostrazione.
Sfratto dei figli maggiorenni: quando la mamma dice basta
A Pavia, una madre 75enne ha deciso di dire “basta” ai suoi due figli, rispettivamente di 40 e 42 anni, che continuavano a vivere con lei senza contribuire alle spese domestiche né partecipare alla routine quotidiana di casa.
Nonostante entrambi fossero occupati e quindi in grado di mantenersi autonomamente, i tentativi della madre di convincerli a trovare una sistemazione autonoma sono andati a vuoto. Alla fine, ha deciso di rivolgersi al tribunale per ottenere il loro allontanamento forzato.
La sentenza del Tribunale di Pavia
Il giudice del tribunale ha emesso una sentenza favorevole alla madre, stabilendo che i due figli dovevano lasciare l’abitazione. La giudice ha sottolineato che, se inizialmente la permanenza dei figli poteva essere giustificata dall’obbligo di mantenimento da parte della donna, ora non è più giustificabile, considerando che entrambi sono adulti, ultraquarantenni e con un lavoro stabile. In poche parole, non hanno più nessuna ragione per continuare a vivere in casa dei genitori, essendo due adulti economicamente indipendenti.
Il diritto al mantenimento dei figli adulti
In Italia, l’obbligo dei genitori di mantenere i figli non cessa automaticamente al raggiungimento della maggiore età, ma prosegue finché il figlio non raggiunge l’autosufficienza economica. Tuttavia, se il figlio maggiorenne è in grado di mantenersi da solo, l’obbligo può cessare.
Inoltre, il figlio che non sia in grado di provvedere a sé stesso non per cause di forza maggiore ma per una reale inattività nella ricerca di un lavoro, rischia comunque di ottenere una sentenza sfavorevole. Questo significa che la mancata indipendenza economica non deve dipendere da una sua reale e concreta indolenza o mancanza di volontà nella ricerca di un impiego, ma da cause esterne alla sua volontà e che, nonostante il suo impegno, non gli permettono di diventare economicamente indipendente. E’ dunque compito del giudice valutare le varie situazioni caso per caso.
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Altri casi di sfratto dei figli maggiorenni
Il caso di Pavia non è un caso isolato. Il tribunale di Modena ha emesso una sentenza simile, in cui ha equiparato la convivenza in casa del genitore a un “comodato senza determinazione di durata“, il quale effettivamente prevede la restituzione dell’immobile quando il proprietario lo richiede.
Questo caso solleva importanti questioni sul senso di responsabilità dei figli adulti e sull’equilibrio tra supporto familiare e autonomia personale.
Da un lato è naturale che i genitori desiderino aiutare i propri figli, ma dall’altro è altrettanto importante che i figli adulti si assumano la responsabilità della propria vita, contribuendo alle spese domestiche e cercando una propria indipendenza.