Il Sismabonus 2025 è un’agevolazione fiscale mirata alla messa in sicurezza degli edifici esistenti, ma consente anche di acquistare immobili costruiti con criteri antisismici. La proroga fino al 2027, introdotta con il disegno di legge di bilancio, porta con sé alcune novità significative, come le aliquote decrescenti e i criteri personalizzati basati sul reddito e sulla composizione familiare. L’obiettivo del Sismabonus è ridurre il rischio sismico nelle aree più vulnerabili del nostro Paese, offrendo incentivi economici a chi decide di intervenire per migliorare la sicurezza strutturale degli edifici.
Come cambia il Sismabonus nel 2025?
Con l’introduzione del Sismabonus 2025, la normativa vigente viene aggiornata per rendere le detrazioni fiscali più sostenibili per le casse dello Stato e più mirate alle esigenze dei contribuenti. Le principali novità includono:
- aliquote decrescenti: le detrazioni fiscali diminuiscono progressivamente tra il 2025 e il 2027, incentivando interventi tempestivi;
- personalizzazione delle detrazioni: l’agevolazione si adatta al reddito del contribuente e alle caratteristiche del nucleo familiare, offrendo un supporto maggiore a famiglie con figli o con esigenze particolari;
- accesso semplificato: non è più necessario dimostrare un miglioramento della classe di rischio sismico, rendendo il bonus accessibile anche per piccoli interventi.
Questi cambiamenti rendono il Sismabonus più inclusivo e orientato alle necessità delle famiglie, ma richiedono anche una maggiore attenzione ai dettagli per sfruttare al massimo le agevolazioni.
Quali sono le aliquote per i lavori antisismici?
A partire dal 2025, le aliquote del Sismabonus variano in base all’anno in cui si eseguono i lavori e alla destinazione dell’immobile:
- nel 2025:
- 50% per lavori su prime case;
- 36% per immobili non residenziali o diversi dalla prima abitazione.
- nel 2026 e 2027:
- 36% per prime case;
- 30% per altri immobili.
Questa impostazione decrescente mira a incentivare interventi immediati, premiando chi avvia i lavori già nel 2025. Agire in anticipo permette di ottenere le detrazioni più alte e quindi un maggiore risparmio fiscale.
Il sistema delle aliquote decrescenti è pensato per favorire una riduzione graduale del sostegno finanziario statale, lasciando spazio a una responsabilizzazione dei cittadini nel lungo periodo. Tuttavia, la misura mantiene un’accessibilità sufficiente per chi ha necessità di mettere in sicurezza gli edifici, garantendo detrazioni utili anche nei prossimi anni.
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Quali sono i limiti di spesa e come funzionano i criteri personalizzati?
Il tetto massimo di spesa agevolabile resta fissato a 96.000 euro per singola unità immobiliare. Questo significa che puoi detrarre una percentuale delle spese sostenute fino a questo importo, in base all’aliquota applicabile.
Un’importante novità del Sismabonus riguarda i criteri personalizzati per calcolare l’agevolazione. Questi si applicano ai contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro, per i quali l’aliquota viene modulata tenendo conto di:
- numero di figli a carico: le famiglie numerose ricevono una maggiore agevolazione;
- presenza di figli con disabilità: i nuclei familiari con esigenze particolari ottengono ulteriori benefici.
Questa misura è stata introdotta per garantire una distribuzione più equa delle risorse, sostenendo in particolare chi ha maggiori difficoltà economiche o situazioni familiari complesse.
Come funzionano le agevolazioni per l’acquisto di immobili antisismici?
Il Sismabonus acquisti è pensato per chi intende comprare immobili costruiti con criteri antisismici nelle aree classificate a rischio sismico 1, 2 e 3. In questo caso, le aliquote sono simili a quelle relative agli interventi di ristrutturazione:
- 2025:
- 50% per l’acquisto di prime case;
- 36% per immobili con destinazione diversa.
- 2026-2027:
- 36% per prime case;
- 30% per altri immobili.
Un elemento di semplificazione rispetto al passato è la rimozione del requisito di miglioramento della classe sismica. Per accedere al bonus, è sufficiente che l’immobile rispetti i requisiti di costruzione antisismica e sia stato venduto entro 30 mesi dalla conclusione dei lavori di ricostruzione.
Posso ottenere il Sismabonus senza migliorare la classe sismica?
Sì, questa è una delle principali semplificazioni introdotte dal Sismabonus 2025. Non è più necessario dimostrare un salto di classe sismica per ottenere le detrazioni fiscali. Questo significa che anche:
- interventi minori di consolidamento strutturale, come il rinforzo di travi e pilastri, possono beneficiare del bonus;
- gli immobili che non puntano a un cambiamento radicale della resistenza sismica sono comunque agevolati.
Questa modifica rende il bonus più accessibile, soprattutto per chi deve affrontare interventi urgenti ma non può permettersi lavori complessi o costosi.
Come fare domanda per il Sismabonus 2025?
Richiedere il Sismabonus richiede una corretta pianificazione e l’attenzione a tutti i passaggi burocratici:
- valutazione preliminare: affidati a un tecnico abilitato (ingegnere o architetto) per valutare le condizioni strutturali dell’edificio e verificare l’idoneità agli interventi previsti;
- progetto e documentazione: predisponi un progetto tecnico dettagliato che descriva gli interventi da effettuare. Presentalo all’ente competente per ottenere l’autorizzazione;
- esecuzione dei lavori: scegli ditte specializzate e certificate per realizzare i lavori. Assicurati che tutte le spese siano documentate con fatture e bonifici parlanti;
- richiesta di detrazione: conserva la documentazione fiscale e presentala nella dichiarazione dei redditi per ottenere il rimborso fiscale annuale.
Il Sismabonus 2025 è un’opportunità preziosa per migliorare la sicurezza delle abitazioni e incentivare l’acquisto di immobili costruiti con criteri antisismici. Le novità introdotte, come le aliquote decrescenti e la personalizzazione delle detrazioni, rendono ancora più urgente pianificare gli interventi e agire tempestivamente.