Negli ultimi anni, i consumi degli italiani hanno subito un cambiamento significativo, con una crescente preferenza nell’acquisto di smartphone e device tecnologi a discapito di beni tradizionali, come il cibo o l’abbigliamento. Secondo un’analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio, con periodo di riferimento che va dal 1995 al 2024, le spese per l’acquisto di uno smartphone sono aumentate del 6.500%, mentre quelle di generi alimentari sono diminuite del 10,6%. Ma quali sono i fattori scatenanti di questa inversione di tendenza?
Panoramica sui consumi delle famiglie italiane
Nel 2024, la spesa media per consumi delle famiglie italiane ammonta a circa 21.778 euro pro capite, superiore ai livelli registrati nei periodi pre-Covid, ma ancora inferiore al picco del 2007. Questa tendenza riflette un cambiamento nelle priorità di spesa, con un’enfasi crescente sulle nuove tecnologie rispetto ai beni tradizionali.
Le spese alimentari, comparate con quelle di 30 anni fa, hanno registrato una descrescita del -10,6%, mobili ed elettrodomestici, fondamentali anch’essi nella vita quotidiana, del -3,5% e abbigliamento del -3,9%. Per quest’ultimo caso, complice è sicuramente il fenomeno crescente del decluttering (gestione del superfluo e rivendita dello stesso) e delle piattaforme di vendita di abiti di seconda mano.
I motivi dietro il cambiamento nei consumi delle famiglie italiane
Ci sono diverse ragioni che spiegano le basi di questo fenomeno e come si stiano evolvendo nella società odierna:
- Digitalizzazione e necessità di connettività: con l’aumento delle attività online e delle comunicazioni in smartworking, possedere uno smartphone aggiornato è diventato essenziale. La pandemia ha accelerato questa necessità, rendendo indispensabili dispositivi con prestazioni elevate per gestire videochiamate, telelavoro e didattica a distanza.
- Status symbol e desiderio di innovazione: gli smartphone di ultima generazione sono diventati veri e propri status symbol. Le aziende tecnologiche rilasciano continuamente nuovi modelli con funzionalità avanzate, spingendo i consumatori a voler possedere l’ultimo ritrovato della tecnologia. Oltre che, a causa di aggiornamenti software più performanti, molti modelli per poter funzionare devono avere prestazioni di base di ultima generazione.
- Cambiano le priorità di spesa: le nuove generazioni attribuiscono un valore maggiore all’esperienza digitale e alla connettività rispetto alle generazioni precedenti: parliamo dei nativi digitali. Questo ha portato a una riconfigurazione delle priorità di spesa, con una maggiore enfasi su prodotti tecnologici rispetto a beni tradizionali come il cibo.
Nonostante la richiesta sempre più puntuale dei nuovi ritrovati tecnologici, però, troviamo anche un minor spreco di energia. Complici anche gli aumenti dei costi delle bollette sempre più alle stelle, gli italiani badano bene nell’acquistare strumenti elettronici poco energivori.
Crisi alimentare e investimento del tempo libero
Il calo della spesa alimentare ha avuto ripercussioni importanti sul settore. Molti produttori e rivenditori hanno dovuto adattarsi a un mercato in contrazione, implementando nuove strategie per attirare i consumatori. Tra queste, l’offerta di prodotti biologici e sostenibili, il miglioramento della qualità e la riduzione degli sprechi.
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Di contro, gli italiani hanno aumentato la spesa per attività ricreative e culturali, registrando un incremento del 90% rispetto a trent’anni fa. Questo fenomeno è dovuto a un crescente interesse per il benessere personale e la qualità della vita, che ha portato a un maggiore investimento in esperienze piuttosto che in beni materiali.