In Lazio una iniziativa Regionale prevede un sostegno alle famiglie con minori dello spettro autistico. Le famiglie al cui interno vi siano dei minori affetti da tali disturbi, infatti, si trovano spesso a dover affrontare delle sfide non indifferenti, ed è per questo motivo che sono stati studiati degli strumenti volti a fornire loro un supporto.
Al momento, solo la regione Lazio, e specificamente il distretto Sociosanitario Roma 6.2, ha fornito un apporto a queste famiglie, mediante un contributo alle spese sostenute per trattamenti (con evidenza scientifica) verso minori con disturbi dello spettro autistico.
Sostegno alle famiglie con minori dello spettro autistico
L’entità del contributo in oggetto viene applicata considerando le risorse disponibili e i servizi già attivi a favore del nucleo. Il tetto massimo per la quota di contributo è pari, comunque, a un massimo di 5mila euro.
I requisiti sono:
- avere figli minorenni in età 0-12 anni nello spettro autistico (compresi i minori adottati);
- essere idoneo a percorsi di assistenza alla socializzazione dedicati ai minori e all’età di transizione fino ai 21 anni;
- residenza del minore e di almeno un genitore in uno dei Comuni afferenti al Distretto RM 6.2;
- Cittadinanza italiana oppure Cittadinanza di uno Stato appartenente all’Unione Europea (o Cittadinanza di uno Stato non appartenente all’Unione europea purché in possesso di un titolo di soggiorno in corso di validità);
Quali documenti servono per il sostegno alle famiglie di minori con disturbi dello spettro autistico?
La documentazione da presentare per accedere al supporto è:
- DSU per la richiesta dell’attestazione ISEE;
- documenti che attestino la fruizione degli interventi erogati dai professionisti iscritti all’Elenco regionale.
Sono necessari inoltre:
• fotocopia del documento d’identità;
• permesso di soggiorno in corso di validità;
• diagnosi di disturbo dello spettro autistico del minore;
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Come presentare domanda?
Le istanze vanno presentate su moduli appositi alla Regione Lazio, presso gli U.R.P., i Servizi Sociali comunali, il Segretariato Sociale Distrettuale e il PUA.
Le domande potranno essere presentate a decorrere dal giorno della pubblicazione dell’avviso, e fino alla scadenza riportata nell’avviso stesso. Si attendono ulteriori delucidazioni in merito.
Come avviene l’erogazione?
Il contributo viene erogato direttamente al richiedente, a titolo di rimborso, per le spese effettivamente sostenute. Sarà pertanto necessario presentare la documentazione di spesa comprovante l’effettivo pagamento delle attività, entro e non oltre il 31 gennaio di ogni anno, compilando iol Modello C “Dichiarazione delle spese”.
Autismo: una sfida continua verso la consapevolezza
L’autismo, conosciuto anche come Disturbo dello Spettro Autistico (ASD), è una condizione complessa del neuro-sviluppo che si manifesta attraverso una vasta gamma di caratteristiche e sintomi. Si parla di “spettro” perché il ventaglio delle manifestazioni dell’autismo può variare notevolmente da individuo a individuo, sia in termini di intensità che di tipologia.
Le persone con autismo spesso affrontano difficoltà nelle interazioni sociali e nella comunicazione: ad esempio, possono fare fatica a comprendere le emozioni altrui, o non riuscire ad esprimere i propri bisogni. Altri faticano a mantenere il contatto visivo.
A questi aspetti si aggiungono comportamenti ripetitivi e interessi particolarmente ristretti o intensi, che possono essere una fonte di piacere e comfort, ma anche di isolamento.
Autismo: sintomi e diagnosi
Ma quando si manifesta l’autismo? Generalmente, i primi segnali sono leggibili già nei primi anni di vita e la diagnosi può essere fatta già intorno ai due anni, sebbene alcuni segnali possano essere osservati anche prima.
Tra i sintomi precoci si possono includere un ridotto interesse per il contatto umano, la difficoltà a rispondere al proprio nome o a seguire il puntamento visivo di un adulto. Tuttavia, è importante sottolineare che ogni persona con autismo è unica e che non tutti presentano le stesse caratteristiche.
Esistono forme di autismo ad alto funzionamento, ad esempio, in cui i segnali non sempre sono chiaramente leggibili e molto spesso la persona conduce una vita del tutto normale e riceve la diagnosi solo in età adulta.
La causa dell’autismo non è ancora completamente compresa. Le ricerche indicano una combinazione di fattori genetici e ambientali, ma non esiste una singola causa identificabile. Questo ha reso la diagnosi e l’intervento più complessi, poiché la condizione si presenta in modo molto eterogeneo. Sicuramente, i dati statistici mostrano però una prevalenza nel sesso maschile, dovuta sia a possibili cause genetiche di predisposizione, sia a una maggiore abilità del sesso femminile di mascherare la condizione di autismo.
Non esiste una cura per l’autismo, ma ci sono interventi terapeutici che possono migliorare significativamente la qualità della vita delle persone nello spettro e delle loro famiglie. Strategie educative, terapia comportamentale e supporto personalizzato sono strumenti fondamentali per aiutare i soggetti autistici a sviluppare abilità comunicative e sociali, oltre a promuovere la loro autonomia. Inoltre, la sensibilizzazione della società sull’autismo è cruciale per abbattere barriere, favorire l’inclusione e garantire pari opportunità.