Oggi per la nostra rubrica Storie RdC, vi raccontiamo la storia di C, una mamma con due figli appena maggiorenni, abbandonati dal padre che, dice C. “Non ha mai dato loro un centesimo”.
L’uomo, che si è rifatto una famiglia lontano da loro, oggi continua a percepire RdC perché ha dei figli minorenni e lavora in nero.
Invece, la famiglia di C ora si ritrova con il nulla tra le mani, e spera che un giorno i suoi figli, possano fuggire da questo “Paese senza futuro”
Storie RdC “Mio figlio fa lavori stagionali per 4 euro l’ora”
E’ arrabbiata la signora C, e dalle sue parole traspare tutta le sua delusione nei confronti di uno Stato che ha abbandonato lei e la sua famiglia.
“Eravamo percettori di Rdc, tra quelli a cui è stato tolto con un semplice sms e un ‘trovatevi un lavoro'”, racconta.
Poi, dice, loro un lavoro ce l’hanno e il reddito rappresentava solo “un sostegno”, un modo per cercare di tirare avanti. C. fa solo lavoro saltuari, a chiamata, coi quali a malapena riesce a pagare l’affitto.
Scarica la nostra app e risparmia con i bonus attivi in Italia:
Appunto per questo, il Reddito rappresentava una integrazione, un piccolo aiuto per lei e la sua famiglia. Ora, però, deve rimboccarsi le maniche e non sa come poter tirare avanti.
La solitudine di una mamma in un Paese “senza futuro”
C. e i suoi due figli sono stati abbandonati dal padre, che per il loro sostentamento non hai mai dato nemmeno un centesimo. Il figlio maggiore, “si è rimboccato le maniche appena terminata la scuola e ogni anno svolge lavori stagionali. In questo momento si trova a 600km da casa (per 4,5€ l’ora). Parliamo di un ragazzo poco più che ventenne, che sta cercando di seguire anche un percorso accademico affinché la sua vita possa essere migliore di come lo è stata fino ad ora”
Proprio per queste ragioni, la donna dice di non accettare che i percettori RdC vengano definitivi “divanisti”. La figlia minore vorrebbe continuare gli studi: “ha appena concluso il liceo a pieni voti e vorrebbe, a ragione, continuare gli studi”, dice, e aggiunge: “Io ce la sto mettendo tutta affinché possano crearsi un avvenire che li faccia emergere e gli dia la possibilità di fuggire via da questo Paese senza futuro”.
Come per tante famiglie, anche per lei il reddito rappresentava una fonte da cui attingere per poter mantenere gli studi dei figli: non un capriccio, dunque, ma una necessità. “Il reddito di cittadinanza mi aveva permesso di mantenerli agli studi, il mio unico obbiettivo in questo momento è solo il loro futuro”.
“Come posso mantenere una famiglia con pochi spicci?”
Una domanda veritiera, C se la pone, a cui però nessuno è in grado di dare risposte: “Ora, mi dica questo governo come pensa che una famiglia come la nostra possa sopravvivere dignitosamente e come pensa io, con pochi spicci, possa mantenere i miei figli allo studio?”
Un taglio definito “scellerato“, e “senza senso“, con la beffa, dice la nostra C. che il sussidio così impostato continua invece a permettere al padre dei suoi figli di continuare a percepirlo, dato che ha “avuto altri bambini”, e visto che svolge attività in nero.
Come C. anche tante altre persone versano in situazioni simili.
Se vuoi raccontarci la tua storia, scrivici a storie@bonusepagamenti.it