Storie RdC. Oggi vi raccontiamo la storia di Sara, 32enne senza figli “dimenticata”. Troppo giovane dunque per l’assegno di inclusione, (ricordiamo infatti che in assenza di figli, la soglia d’accesso per età è di 60 anni), troppo “anziana” per usufruire degli sconti sugli affitti. “Vivo da sola e per me non esiste alcun bonus”.
Il grande dramma dei single del nostro Paese, abbandonati dallo Stato per il sol fatto di non rientrare nel modello di “famiglia tradizionale”.
Storie RdC, Sara: “Vivo sola e sono in difficoltà”.
Sara ci scrive: “Vivo da sola e per me non esiste alcun bonus.. Ho percepito RDC e mi è stato di grande aiuto, adesso mi trovo seriamente in difficoltà! Ho un affitto da pagare, le bollette e quant’altro.. Quest’anno ho iniziato gli studi per poter prendere il diploma, così da poter trovare un lavoro magari decente. Ho superato gli esami d’idoneità e adesso sto frequentando il quinto anno in un istituto paritario”.
Ma c’è un grande problema: il corso che Sara frequenta non ha valenza alcuna per il Supporto per la formazione: “Non posso inserirlo nella pratica SFL, perché non è scuola dell’obbligo e perché ho più di 29 anni”. Inoltre: “Il bonus affitto non mi spetta perché è entro i 31 anni. Insomma, il pagamento sfl l’ho ricevuto solo nel mese di ottobre. Novembre mi risulta “accolta con pagamento interrotto” e nessuno sa spiegarmi perché!”.
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Orientamenti, corsi e la confusione totale In questo clima di incertezza
Sara lamenta anche di aver scelto un programma GOL, e che le è stato detto che presto riceverà il sussidio (seppur adesso, del sussidio, non vi è traccia). Come è ovvio, però, di quei pochi soldi del Supporto per la formazione, Sara può farsene poco: “Pago l’affitto (aggiungendo 70€) e poi” e pronuncia parole di amara verità: “Al governo non interessa di noi poveri disgraziati che non abbiamo figli, non abbiamo 60 anni e non abbiamo disabilità. Vorrei tanto poter parlare con la signora Meloni e ringraziarla di tutto l’aiuto che ci sta dando, e soprattutto rassicurarla. Perché tanto noi, soprattutto in Sicilia “ci arrangiamo”.”
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Uno sfogo che ha il retrogusto pungente della verità, e che è una fotografia nitida di uno scenario che lascia attoniti: quello di uno Stato che “premia” le famiglie con figli ed esclude i single, retaggio culturale di ideologie antiquate, e oramai sorpassate da decenni negli altri Paesi evoluti.
“Mi scuso per lo sfogo, ma spero di poter dare voce in qualche modo a questa mia situazione e per chi come me si sta trovando in difficoltà. Non voglio soldi facili, ma neanche un lavoro da 3€ l’ora in nero per giunta. Io sto studiando, sto cercando di migliorarmi, ma ho bisogno di aiuto!”