Ha avuto inizio l’iter di valutazione dei percorsi di attivazione ADI. Come peraltro già accaduto con RdC. Vediamo in cosa consiste.
Valutazione dei percorsi di attivazione ADI: il progetto
Come si legge da fonti ministeriali, la valutazione è operata “secondo un progetto di ricerca, approvato dal Comitato Scientifico, adottato con Decreto Direttoriale n. 123 del 27 maggio 2022, aggiornato con Decreto Direttoriale n. 402 del 12 dicembre 2023 alla luce dell’introduzione dell’Assegno di inclusione”.
Attraverso l’attuazione di quello che viene definito un “esperimento controllato”, l’intenzione di tale progetto è quella di valutare:
- l’impatto aggiuntivo sul benessere delle famiglie derivante dalla combinazione di sostegno al reddito e percorsi di inclusione, rispetto alla sola erogazione del sostegno al reddito;
- l’impatto che l’includere condizionalità e il monitoraggio degli impegni presi hanno sulle famiglie.
Per farlo, verranno presi in considerazione dei gruppi secondo quello che è il metodo “controfattuale”: “I gruppi verranno osservati in più momenti del tempo, durante e dopo la loro partecipazione alla misura, in un campione di territori selezionati che hanno aderito al progetto attraverso la sottoscrizione di un protocollo d’intesa”, così si legge sul sito del Ministero.
Il messaggio INPS
INPS ha mandato un messaggio alle famiglie interessate dal campionamento, avvisando loro che saranno presto chiamate a compilare in questionario nel corso di questo biennio.
La selezione è ancora in corso, e alcuni percettori stanno infatti ricevendo un messaggio che li avvisa dell’avvenuta selezione all’interno del campione:
Scarica la nostra app e risparmia con i bonus attivi in Italia:
I gruppi sono suddivisi per campioni, precisamente 3.
Gruppi di valutazione e campioni
Per poter effettuare questa indagine, sono stati selezionati dei gruppi di beneficiari, e suddivisi per “trattamenti”. La distinzione di fonda, in sostanza, sulla già nota distinzione tra:
- nuclei familiari che possono aderire ai percorsi di inclusione su base volontaria;
- nuclei familiari che sono obbligati ad aderire ai percorsi di inclusione:
- nuclei familiari esonerati dai percorsi di inclusione.
Gruppo trattamento 1 (T1)
I nuclei appartenenti alla categoria T1 sono quelli composti da persone che, seppure devono seguire l’iter di attivazione ADI, inclusi quelli inerenti alla frequenza di corsi e all’attivazione coi centri per l’impiego, e che possono però farlo su base volontaria. La loro scelta eventuale di non aderirvi non è pertanto rilevante ai fini della percezione del beneificio.
Fanno parte di tale categoria, ad esempio, coloro che non hanno un vero e proprio obbligo lavorativo, come ad esempio gli over 60 (che possono comunque scegliere di aderire su base volontaria).
Si tratta infatti di quelle persone che: “potranno aderire volontariamente al percorso, senza l’applicazione delle sanzioni in caso di mancata sottoscrizione del Patto (PaIS o PSP) e mancato rispetto degli impegni, inclusi gli incontri di monitoraggio ogni 90 giorni”
Gruppo trattamento 2 (T2)
Gli appartenenti al gruppo T2 sono invece coloro che sono tenuti alla sottoscrizione del Patto di Inclusione presso i Servizi sociali e/o del Patto di Servizio Personalizzato presso i Centri per l’impiego, pena la revoca del beneficio. Si tratta, in sostanza, di coloro che sono ritenuti “occupabili”.
In buona sostanza, sono appartenenti a tale gruppo coloro che devono procedere all’attivazione lavorativa. Come chiarito nella nota del ministero, si tratta di quelle persone tenute a “sottoscrizione del PAD, incontro per effettuare l’Analisi Preliminare, sottoscrizione del Patto di Inclusione presso i Servizi sociali e/o del Patto di Servizio Personalizzato presso i Centri per l’impiego per i componenti attivabili, la partecipazione agli incontri di monitoraggio e verifica degli impegni”
Gruppo C della piattaforma
Il gruppo C è quello composto da coloro che sono tenuti alla sola sottoscrizione del PAD. Pertanto, su GePI, i beneficiari appartenenti a questo gruppo “saranno visualizzabili (per conoscenza) nell’elenco casi del Coordinatore, ma non saranno assegnabili ai Case Manager per avviare una presa in carico. Saranno inoltre
visualizzabili (per conoscenza) anche nell’elenco casi del Responsabile Registrazione Incontri,
che tuttavia non dovrà svolgere su GePI alcuna attività nei loro confronti”.
Fanno parte di questo gruppo gli esonerati anche dal patto di inclusione (pais), ovvero: over 65, disabili, donne vittime di violenza, persone disabili, persone in condizioni di svantaggio.