ADI e detenuto in casa: il nucleo prende lo stesso l’agevolazione? Un presupposto per poter percepire ADI è infatti l’assenza di condanne penali. Ma questa regola vale solo per il richiedente o per tutto il suo nucleo? Anche il ministero ha dato delucidazioni in merito. Vediamo cosa ha precisato.
ADI e detenuto in casa: si percepisce lo stesso il sussidio?
Chi ha un detenuto nel nucleo familiare percepisce ugualmente l’assegno? La risposta è affermativa. Sebbene infatti uno dei presupposti principali di ADI è quello di non aver riportato condanne penali. tale presupposto vale solamente per il richiedente e non per il nucleo nella sua interezza.
Infatti, ha recentemente specificato il Ministero che: “il requisito della mancata sottoposizione a misura cautelare personale o a misura di prevenzione, nonché la mancanza di sentenze definitive di condanna o di applicazione della pena su richiesta delle parti intervenute nei dieci anni precedenti la richiesta, si intende riferita al “beneficiario dell’Assegno di inclusione” e non all’intero nucleo”.
Semmai, quindi, il beneficiario resta però escluso dai calcoli delle scale di equivalenza. Infatti, subito dopo il Ministero specifica: “Per beneficiario dell’assegno di inclusione si intende far riferimento al richiedente o al componente del nucleo considerato nella scala di equivalenza per determinare il beneficio economico.
Esempi pratici di nucleo ADI con all’interno un detenuto
Ipotizziamo che un nucleo ADI composto da padre detenuto, madre e due figli, faccia richiesta per ADI. Titolare della richiesta sarà ovviamente la mamma. I due figli verranno calcolati in scala secondo i loro coefficienti. Il padre, sebbene soggetto presente nel nucleo, non verrà calcolato nelle maggiorazioni spettanti secondo le scale di equivalenza.
Altro esempio: padre sottoposto a misura di prevenzione, nucleo con madre e un figlio disabile minorenne. In questo caso, la madre farà la richiesta ADI, il figlio disabile sarà calcolato normalmente nelle scale di equivalenza. Il padre sarà escluso.
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In sintesi: un nucleo in cui uno dei membri è sottoposto a misure cautelari o è detenuto può percepire l’assegno di inclusione ugualmente? La risposta è senz’altro affermativa.
Ma vi sembra giusto che un avanzo di galera gli danno l assegno di inclusioni e una vergogna veramente
Salve una domanda da porre…se il beneficiario è sottoposto a misura cautelare e contemporaneamente in condizione di svantaggio e inserito in un programma di cura e assistenza certificato dalla pubblica amministrazione può fare domanda?
Grazie.