Da qualche giorno circola la notizia che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, insieme all’Enac, hanno deciso di rivoluzionare le regole del trasporto aereo. In che modo? Includendo gli animali domestici in cabina, anche se superano gli 8-10 kg. Un cambiamento epocale, salutato con entusiasmo da molti padroni, ma che solleva non poche perplessità tra viaggiatori, equipaggi e operatori del settore. Lasciare il proprio animale nelle mani di catsitter o di dogsitter per un periodo medio/lungo, infatti, non sempre è la scelta più saggia, perché a soffrirne è proprio il cucciolo lontano da chi gli da amore tra le mura domestiche.
Cani di grossa taglia sopra i sedili? Sì, se legati con le cinture
Il nuovo regolamento prevede che cani e gatti possano essere trasportati in cabina dentro appositi trasportini, sistemati anche sopra i sedili purché ben ancorati con le cinture di sicurezza. Il limite di peso? Non deve superare quello di un “passeggero medio”. Tradotto: un labrador potrebbe potenzialmente volare accanto a voi, se il contenitore e l’animale nel complesso non superano una cinquantina di chili. Un esempio un po’ estremo, ma che ben delinea la preoccupazione di molti.
La domanda sorge, quindi, spontanea: siamo pronti a condividere diverse ore di volo con animali di piccola o grossa taglia in uno spazio già angusto, rumoroso e stressante per molti umani?
Cosa succederà a chi ha allergie, fobie o semplicemente non ama gli animali?
Quello che per molti è un atto di civiltà e rispetto verso gli amici a quattro zampe, per altri rischia di trasformarsi in un incubo ad alta quota.
Allergie ai peli, fobie verso cani o gatti, ansia da volo: i passeggeri più fragili sono nel pieno allarme da giorni ormai a causa delle possibilità di dover viaggiare accanto ad animali. Il rischio è di crisi allergiche o ansia causata da paure recondite verso animali il più delle volte innocui.
E la sicurezza a bordo? Davvero è tutto sotto controllo?
Enac chiarisce che gli animali devono essere alloggiati in contenitori sicuri, ma chi controllerà che i padroni rispettino le regole? In caso di turbolenze, emergenze o semplici disguidi, un cane spaventato o un gatto nervoso potrebbero causare problemi.
Non è un caso che, finora, gli animali di taglia medio-grande venissero sistemati nella stiva pressurizzata, proprio per garantire sicurezza e comfort a tutti. Ma se questa poteva apparire come una forma di rispetto per gli esseri umani, dall’altra risultava una gran cattiveria per i piccoli a quattro zampe: non è un caso che molti animali, spaventati, possano stare male durante il volo, stipati in comparti scuri e lontani dai loro padroni.
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Perché questa norma proprio ora? Il tempismo non è casuale
Il regolamento arriva proprio a ridosso delle vacanze estive, quando cresce il numero di viaggiatori e la voglia di portare con sé l’intera famiglia, animali inclusi. Una mossa strategica, che accontenta i padroni e accende gli entusiasmi di alcuni, a discapito di altri… ma a che prezzo?
Mentre alcune compagnie low cost continuano a vietare il trasporto di animali in cabina, altre si adattano per cavalcare l’onda. E il risultato sarà, con ogni probabilità, un’esperienza di volo ancora più disomogenea e piena di contraddizioni. La speranza è quella che le norme attuate possano prevedere ogni forma di disagio, sia per chi vola che per i piccoli amici a bordo, evitando stress inutili a entrambi e coniugando la soluzione più adatta a un bisogno che viene richiesta da anni.