Assegno di inclusione Campania: il leader Lorenzo Medici lancia l’allarme sulla caotica situazione campana: “Serve un nuovo modello organizzativo”, avrebbe detto ai microfoni de Il mattino.
Assegno di inclusione Campania: “Centri per l’impiego presi d’assalto”
“I Centri per l’Impiego della Regione sono stati presi d’assalto dai beneficiari, e si trovano costretti ad operare ad orario continuo e senza alcuna pausa o interruzione per evitare aggressioni, come è già successo molte volte in precedenza. La situazione è insostenibile e c’è il pericolo concreto che l’istituto di previdenza sospenda i pagamenti in assenza della firma del patto di formazione”.
Insomma, una situazione tragica, specchio di un sistema che da tempo si è mostrato fallace: dai problemi con i PAD individuali alle altre varie ed innumerevoli difficoltà organizzative, l’ADI (così come SFL) si sta dimostrando in larga parte un fallimento delle istituzioni.
Ed è proprio sulle istituzioni che Medici punta il dito: “Possibile che i livelli istituzionali competenti non si rendano conto che viviamo una situazione di grande emergenza derivante da una domanda spaventosa di sussidi, e non si preoccupino minimamente di intervenire?”
Il rischio di un ritorno a un passato doloroso
Per Medici, il rischio concreto è quello di un ritorno ai “tempi bui” della nostra storia italiana: “Nessuno si pone il problema del rischio di un ritorno agli anni ’70 con i disoccupati a protestare per rivendicare i loro diritti e le forze dell’ordine in assetto antisommossa?”
Nei CPI carenze di personale gravi
I centri per l’impiego sarebbero costretti a rimanere aperti ad orario continuato per arginare i flussi di persone e fare in modo che tutte le richieste vengano soddisfatte. O almeno, ci provano. Il punto, per il leader CISL, sta nel fatto che il numero delle domande è troppo alto perché la regione Campania possa farvi fronte. Si tratta di 150mila, solo in Campania: in tutta Italia, sono nel totale 700mila circa.
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“L’impressionante numero delle domande unito alle oggettive difficoltà che hanno i Comuni alle prese con spaventose carenze di personale, che da anni denunciamo senza essere ascoltati, fanno sì che gli interessati confluiscano presso i Centri aumentando le già palesi difficoltà in cui si trovano”.
La soluzione sarebbe quella di risolvere prima i problemi interni all’amministrazione. “E’ urgente modificare subito il modello organizzativo per superare i problemi esistenti ed evitare strozzature di cui subiscono pesanti conseguenze prima i cittadini e poi gli stessi operatori degli uffici preposti”.
La situazione si fa, dunque, via via più drammatica. E questo continua ad accadere nel totale silenzio delle istituzioni, che mentre da un lato continuano a vantare i “successi” di SIISL, dall’altro vengono puntualmente smentiti dai fatti.