Assegno di inclusione e RdC, cosa ci dicono i dati sui confronti? Mentre le famiglie (almeno alcune) si preparano a dire addio al Reddito di cittadinanza, l’Ufficio parlamentare di bilancio fa un rendiconto, numeri alla mano. Il dato che ne emerge è inquietante: 400mila nuclei familiari, che ad oggi ricevono il Reddito di cittadinanza, presto verranno invece esclusi dall’Assegno di inclusione, i cui parametri di accesso sono più stringenti.
Ricordiamo infatti che possono accedere ad ADI le famiglie nel cui nucleo siano presenti:
- minorenni
- disabili
- over 60
Le soglie ISEE di accesso sono fissate in 9360 euro, quindi almeno sotto questo aspetto, l’idea di abbassare ulteriormente la soglia di accesso è stata definitivamente accantonata.
Sugli attuali 1,2 milioni di beneficiari del Reddito di cittadinanza, circa il 33% verranno quindi esclusi perché non sono presenti i soggetti tutelati da ADI (ovvero minorenni, disabili, o over 60).
Ma non finisce qui: anche per alcune delle famiglie in cui sono presenti soggetti tutelati, nonostante ciò, vi sono platee escluse (circa il 12%, ovvero 97mila famiglie): si tratta di quelle famiglie che non rispondono agli altri, ulteriori requisiti di natura economica (consulta il nostro precedente articolo qui per scoprire tutti i parametri ADI).
In totale, in conclusione, i nuclei familiari che riusciranno a usufruire dell’Assegno di inclusione saranno circa 740mila.
Scarica la nostra app e risparmia con i bonus attivi in Italia:
Assegno di inclusione e RdC: i numeri
6,1 miliardi per i nuclei familiari che beneficiano dell’assegno. Si stima un aumento dei benefici i circa 190 milioni.
Ma, ovviamente, i nuclei che prima beneficiavano del RdC e ora sono esclusi, vanno a perdere circa 2,7 miliardi. La perdita media mensile per queste famiglie è di circa 460 euro. Questo è quanto emerge dal confronto tra Assegno di Inclusione e RdC.
Ma allora chi avrà più vantaggi dalla riforma del Reddito di cittadinanza?
I vantaggi di ADI: quali nuclei ne trarranno beneficio
Sono i nuclei con disabili al loro interno a trarre i maggiori vantaggi: in media, per loro l’aumento medio sarà di 64 euro al mese. Chi non rientra in ADI, comunque, può sempre rientrare nell’altro sussidio, il Supporto per la formazione.
Supporto per la formazione: un riassunto dei requisiti
Il Supporto per la formazione e il lavoro si rivolge a quella platea di soggetti tra i 18 ed i 59 anni con un ISEE non superiore a 6000 euro annui, e che non sono in possesso dei requisiti per accedere all’assegno di inclusione. In una sola parola, si tratta dei c.d. “occupabili“.
L’importo del sussidio è di 350 euro, ed è fruibile per soli 12 mesi (al contrario dei 18 rinnovabili di ADI).