I percettori ADI sanno che l’assegno di inclusione viene erogato per 11 mesi, ma forse non tutti sanno che questa interruzione ha una propria valenza “logica” all’interno delle disposizioni legislative (dl 48/2023)
Come noto, anche RdC aveva una durata di 18 mesi, rinnovabili per altri 18 mesi previa pausa di 1 mese tra una richiesta ed un’altra. Con ADI le cose sono un po’ diverse: la durata iniziale è di 18 mesi con l’interruzione di un mese, per poi riprendere nuovamente per altri 12 mesi, (sempre previo un mese di pausa).
Assegno di inclusione viene erogato per 11 mesi?
Dal momento che deve intercorrere 1 mese di pausa tra una scadenza ed un’altra, è logico che nell’arco di un anno le mensilità effettivamente erogate sono “solo” 11.
Ma ciò avviene per una ragione ben precisa: la sospensione di un mese è stata introdotta per incentivare i beneficiari a cercare attivamente opportunità lavorative e a partecipare a programmi di formazione o riqualificazione professionale. Questo periodo di interruzione mira a promuovere l’autonomia economica e l’inclusione sociale dei destinatari.
Infatti, la sospensione di un mese potrebbe rappresentare una sfida per le famiglie che dipendono interamente dall’ADI. Chiaramente, l’obiettivo è stimolare l’attivazione lavorativa e ridurre la dipendenza dal sostegno statale nel lungo termine.
ADI e interruzione: cosa succede dopo?
Raggiunto il massimo delle mensilità, il fruitore ADI deve presentare una nuova domanda, durante appunto il mese di interruzione. Trascorso il mese di interruzione, ADI continua a essere corrisposto normalmente, riprendendo dunque con le sue normali erogazioni.
Scarica la nostra app e risparmia con i bonus attivi in Italia:
Facciamo un esempio: ipotizziamo che un nucleo abbia iniziato a percepire ADI a gennaio 2024. Dato che ADI dura 18 mesi, alla sua prima tornata, scadrà a giugno 2025.
A questo punto, a luglio 2025, la persona non riceverà l’ADI per via della pausa obbligatoria di un mese tra il primo ciclo e il rinnovo. L’erogazione riprenderà pertanto ad agosto 2025, fino a luglio 2026, quando vi sarà un’ulteriore pausa di un mese prima di un eventuale rinnovo (su richiesta del percettore).
Questo è dunque il motivo per cui un percettore prende ADI per (tecnicamente) 11 mensilità.
Le differenze con RdC
La sola differenza tra ADI ed RdC sta nel fatto che mentre RdC aveva cicli di erogazione della durata di 18 mesi, ADI invece, dopo il primo periodo di erogazione di 18 mesi, si assesta a cicli di 12 mesi.
Nulla da dire invece sull’interruzione, già prevista anche per RdC e della medesima durata, ovvero i 1 mese.