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Dichiarazione dei redditi e ADI: obbligo o scelta?

Chi riceve l’ADI deve fare il 730? Solo in specifiche situazioni. Ecco quando è obbligatorio o conveniente presentare la dichiarazione.

di Pietro Ginechesi
4 Gennaio 2025
in Assegno di Inclusione
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L’Assegno di Inclusione (ADI) è un sostegno economico introdotto per contrastare la povertà e favorire l’inclusione sociale di chi si trova in difficoltà. Questo beneficio, erogato mensilmente, è esente da tassazione e non costituisce un reddito imponibile. Tuttavia, i beneficiari dell’ADI devono spesso affrontare una serie di adempimenti burocratici per garantire il rispetto dei requisiti richiesti.

Tra le domande più comuni dei percettori di ADI, spicca quella relativa alla dichiarazione dei redditi: è obbligatorio presentare il modello 730 se si riceve l’Assegno di Inclusione?

La risposta varia in base alla situazione economica complessiva del nucleo familiare, alla presenza di altri redditi e alla tipologia di tali redditi. Approfondiamo quando la dichiarazione è necessaria, chi è esonerato e perché potrebbe essere utile presentarla, anche senza obbligo.

Sommario

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  • Quando è obbligatorio presentare il modello 730?
  • Chi è esonerato dalla dichiarazione dei redditi?
  • Quando conviene presentare il modello 730, anche senza obbligo?
    • Spese detraibili
    • Redditi bassi ma superiori alla no tax area
    • Conguagli fiscali
  • Esempi pratici
  • Consigli per i percettori dell’ADI

Quando è obbligatorio presentare il modello 730?

L’Agenzia delle Entrate stabilisce che l’obbligo di dichiarazione dei redditi riguarda chi possiede redditi soggetti a IRPEF o derivanti da fonti imponibili. In particolare, i beneficiari dell’ADI devono presentare il modello 730 solo se:

  1. hanno redditi aggiuntivi rispetto all’ADI: ad esempio, da lavoro dipendente, autonomo, o da immobili locati;
  2. possiedono redditi diversi da quelli esenti IRPEF: come interessi bancari o dividendi.

Per chi percepisce soltanto l’Assegno di Inclusione, invece, l’obbligo di dichiarazione non sussiste, poiché il beneficio non rientra tra i redditi imponibili. L’ADI, infatti, è esente da tassazione e non influisce direttamente sul calcolo delle imposte dovute.

Leggi anche  Assegno di inclusione: come funzionerà? Le domande frequenti

Chi è esonerato dalla dichiarazione dei redditi?

Gran parte dei percettori dell’Assegno di Inclusione sono esonerati dalla presentazione del modello 730. Questo vale in particolare per chi:


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  1. percepisce esclusivamente l’ADI: poiché l’Assegno di Inclusione è esente da IRPEF, chi non ha altri redditi imponibili non è obbligato a presentare la dichiarazione;
  2. è nella no tax area: i lavoratori dipendenti con un reddito annuale inferiore a 8.500 € sono esonerati, anche se ricevono l’ADI;
  3. ha redditi già tassati alla fonte o con imposte sostitutive: ad esempio, interessi su depositi bancari o cedole obbligazionarie;
  4. possiede solo immobili esenti IMU: la prima casa e altri immobili non locati non richiedono la dichiarazione dei redditi.

Un esempio comune riguarda chi ha un lavoro part-time con uno stipendio annuo inferiore a 8.500 €. In questo caso, la dichiarazione non è necessaria, poiché il reddito complessivo rientra nella no tax area, dove non sono dovute imposte.

Quando conviene presentare il modello 730, anche senza obbligo?

Anche quando non è obbligatorio, presentare la dichiarazione dei redditi può essere vantaggioso per chi percepisce l’Assegno di Inclusione. Questo accade in alcune situazioni specifiche:

Spese detraibili

Se durante l’anno si sono sostenute spese che danno diritto a detrazioni fiscali, come:

  • mediche (es. visite, farmaci o terapie);
  • scolastiche o universitarie per i figli;
  • ristrutturazioni edilizie o risparmio energetico.

Presentare il modello 730 permette di ottenere un rimborso IRPEF anche in assenza di obbligo.

Redditi bassi ma superiori alla no tax area

Chi, oltre all’ADI, ha un reddito da lavoro superiore a 8.500 €, pur rimanendo in una fascia economica modesta, potrebbe ottenere vantaggi fiscali. In questi casi, presentare la dichiarazione permette di regolarizzare eventuali trattenute o ottenere un conguaglio a favore.

Leggi anche  Calcolo ADI: gli importi "diminuiti" e i problemi relativi all'ISEE 2024

Conguagli fiscali

Anche se l’ADI è esente da tassazione, chi ha altri redditi potrebbe avere trattenuto IRPEF in eccesso dal proprio datore di lavoro. Presentare la dichiarazione consente di recuperare queste somme.

Esempi pratici

  • Caso 1: Mario percepisce l’Assegno di Inclusione e un reddito part-time di 6.000 € annui. Non avendo superato la no tax area, è esonerato dalla dichiarazione;
  • Caso 2: Lucia riceve l’ADI e ha un reddito da lavoro di 9.500 € annui. In questo caso, anche se non obbligata, Lucia potrebbe ottenere un rimborso presentando il modello 730, dichiarando le spese mediche sostenute.

Consigli per i percettori dell’ADI

Per chi percepisce l’Assegno di Inclusione, è sempre consigliabile:

  1. verificare la propria situazione fiscale: rivolgersi a un CAF o a un commercialista per chiarire dubbi su obblighi ed eventuali vantaggi fiscali;
  2. tenere traccia delle spese detraibili: anche in assenza di obbligo, la presentazione del modello 730 potrebbe portare benefici economici;
  3. verificare i dati dell’ISEE: un valore corretto dell’ISEE è fondamentale per continuare a ricevere l’ADI e beneficiare delle agevolazioni previste.

La presentazione della dichiarazione dei redditi non è obbligatoria per tutti i percettori dell’Assegno di Inclusione. L’obbligo riguarda solo chi possiede altri redditi imponibili, mentre chi vive esclusivamente dell’ADI è generalmente esonerato. Tuttavia, in alcuni casi specifici, dichiarare i redditi può essere vantaggioso, soprattutto per ottenere rimborsi o detrazioni. Per evitare errori o perdere opportunità, è sempre consigliabile rivolgersi a un esperto fiscale.

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