Una madre divorziata con figli disabili ha ottenuto giustizia presso il Tribunale del lavoro di Chieti, che ha dichiarato illegittima la revoca del suo assegno di inclusione (ADI) da parte dell’INPS. La donna, rimasta senza lavoro e in condizioni di estrema difficoltà economica, si è rivolta al patronato Inca Cgil di Chieti, che ha curato il suo ricorso.
Perché l’assegno di inclusione era stato revocato?
L’INPS aveva revocato il sussidio a partire da novembre 2024, dopo che la donna ne aveva beneficiato regolarmente per dieci mesi, da gennaio a ottobre dello stesso anno. Tuttavia, la decisione dell’ente pubblico non era stata accompagnata da alcuna spiegazione o notifica ufficiale delle motivazioni.
Questo dettaglio si è rivelato cruciale per il giudizio del tribunale. La giudice Ilaria Prozzo ha infatti ritenuto che la mancanza di trasparenza da parte dell’INPS abbia reso la revoca stessa illegittima.
Qual è il significato di questa sentenza?
Secondo l’avvocato Enrico Raimondi, che ha curato il ricorso in urgenza (ex art. 700 c.p.c.), il caso rappresenta una vittoria importante per il diritto dei cittadini alla trasparenza e alla protezione delle fasce più deboli. La decisione è stata accolta con soddisfazione anche dal direttore dell’Inca Cgil di Chieti, Giuseppe Visco, che ha dichiarato:
“L’assegno di inclusione è uno strumento di contrasto alla povertà. La decisione del tribunale tutela non solo la nostra assistita, ma anche chi si trova in condizioni simili”.
Perché l’INPS non si è costituito in giudizio?
Nonostante la notifica del ricorso fosse stata ricevuta il 4 dicembre 2024, l’INPS non si è costituito in giudizio. Questo comportamento, evidenziato durante la causa, ha rafforzato ulteriormente la posizione della ricorrente e del suo avvocato.
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La sentenza, oltre a ripristinare l’assegno di inclusione per la madre divorziata, sottolinea un principio fondamentale: gli enti pubblici devono garantire trasparenza e comunicazione chiara quando revocano prestazioni essenziali per il sostegno delle fasce più vulnerabili della popolazione.
Cosa fare in caso di revoca dell’assegno di inclusione?
Il caso di questa cittadina non è un episodio isolato. Secondo il direttore Giuseppe Visco, molte persone in condizioni simili potrebbero trovarsi senza il sussidio a causa di decisioni amministrative errate o non sufficientemente motivate.
Se ti trovi in una situazione simile:
- verifica di possedere tutti i requisiti per ricevere l’assegno di inclusione.
- se ritieni che la revoca sia ingiusta, rivolgiti a un patronato o a un avvocato specializzato.
non esitare a presentare un ricorso, anche attraverso la procedura d’urgenza prevista dall’art. 700 del codice di procedura civile.