Assegno unico 2024, in arrivo gli aumenti. Il Nadef ha infatti dato il suo consenso, e ora, dal 1° gennaio 2024, sono in arrivo gli aumenti significativi dell’AUU, specialmente a seguito dell’aumento dell’inflazione.
L’aumento del costo della vita, ha comportato dunque l’inevitabilità degli aumenti dell’assegno unico, al fine di adeguarlo al caro vita e di permettere alle famiglie di poter accusare meno il colpo inferto dall’inflazione.
Quanto sarà l’assegno unico nel 2024?
Gli aumenti, secondo le stime della rivalutazione, ammonteranno a circa il 5,3%. L’importo passerebbe quindi da 189,20 euro a 199,20 euro. Un aumento di circa 10 euro.
Va comunque sottolineato che non si tratta di una variazione definitiva, dato che tutto dipende dall’andamento della inflazione e dalla crisi economica in corso: se vi dovesse essere una sorta di ripresa e il tasso di inflazione dovesse scendere, a quel punto è plausibile che il valore dell’assegno possa ritornare ai precedenti importi.
E’ inoltre prevista la possibilità di aumento della soglia ISEE per accedere all’assegno unico, che potrebbe aumentare fino a 45000 euro.
Aumenti assegno unico 2024 per chi ha tre figli
Al vaglio del governo anche delle misure mirate a chi ha un terzo figlio, previste anche misure per l’assegno unico per i secondi figli.
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Eugenia Roccella, ministro alla famiglia, ha infatti dichiarato che vi saranno modifiche all’assegno per il terzo figlio in poi, fino a 3 anni. Aumentato poi anche l’auu per le famiglie numerose.
Si tratta di un sorta di incentivo alla natalità, che prevede una serie di “pacchetti” per agevolare le famiglie e aiutarle nel percorso di crescita dei figli.
Assistente materna
Sempre parte dello stesso pacchetto, è anche l’assistente materna, una nuova figura assumibile dalle madri che hanno da poco partorito, affinché le aiuti con il neonato, sia a domicilio che anche telefonicamente, con l’obiettivo di aiutarla ed esserle da supporto, sia pratico che psicologico.
L’assistente materna è una figura a metà tra una tata e una pediatra, che dovrebbe avere il compito di istruire e coadiuvare la neomamma nello svolgimento dei suoi compiti quotidiani, come la cura e l’alimentazione del bambino fino al dialogo e al rapporto madre-figlio.
Il problema natalità
Il ministro Roccella ha spiegato che il pacchetto di misure appena descritto vuole essere un incentivo alla natalità.
“La denatalità è una spia del fatto che il Paese è incartato su se stesso. In Italia un 30% di famiglie sono composte da una sola persona, un 30% di coppie è senza figli ed un altro 30% è composto da coppie con un solo figlio. La Campania sta messa sicuramente meglio rispetto alla Liguria ma questo non è solo un problema italiano ma europeo. Il governo ha rimesso al centro natalità, famiglia e vitalità. Non possiamo sostituire la nostra natalità con la presunta immigrazione ma dobbiamo renderci conto che anche gli immigrati che vivono in Italia acquistano le nostre abitudini, cioè smettono di fare figli”