Sono molte le novità introdotte dal Consiglio dei Ministri nel Decreto Lavoro, approvato il 1° maggio. Tra queste, ce n’è una che interessa particolarmente i dipendenti che lavorano con contratto a tempo determinato. Si tratta del bonus 500 euro, una tantum per chi non viene stabilizzato concretamente nell’azienda in cui lavora. Questo bonus viene dato a chi, al termine del contratto di lavoro a tempo determinato, non viene confermato nell’azienda in cui lavora quindi non gli viene offerta una formula a tempo indeterminato. Il bonus però non prevede la stessa somma per tutti i lavoratori, varia in base alla durata del rapporto di lavoro.
Ogni caso viene valutato a sé: per fare una stima, chi ha un contratto della durata di 12 mesi, al suo termine riceverà 250 euro di bonus. In questo modo viene dato un aiuto, anche se minimo, a quei lavoratori che si trovano senza lavoro dopo la fine del contratto. Non ci sono ancora abbastanza notizie che confermino la sua attuazione, sembrerebbe però che il contributo dovrà essere a carico dell’azienda e il dipendente potrebbe continuare a prendere la Naspi, finanziata dallo Stato.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato nuove misure nel Decreto lavoro, come il bonus 500 euro
Nel nuovo Decreto Lavoro sono state approvate diverse misure per andare incontro ai lavoratori ma anche ai dirigenti delle imprese. Oltre al bonus 500 euro per lavoratori a tempo indeterminato, sono cambiate le regole del contratto, rendendo più semplice e snella la proroga fino a 24 mesi. Grazie alle nuove misure, le imprese hanno la possibilità di rinnovare il contratto di lavoro a tempo determinato oltre alla scadenza di 12 mesi, ma non deve superare i 24 mesi.
Il presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, ha annunciato il taglio del cuneo fiscale, definendolo il più importante taglio delle tasse degli ultimi decenni e ha dichiarato:
«Oggi e fino alla fine di quest’anno noi abbiamo un taglio del cuneo contributivo di 6 punti percentuali, per chi ha redditi fino a 35 mila euro, e addirittura di 7 punti percentuali per i redditi più bassi, fino a 25mila euro. Sono fiera che il governo abbia scelto di celebrare il primo maggio con i fatti e non con le parole. E credo fosse dovuto un ulteriore sostegno a una economia che pure in un momento di difficoltà ci sta dando grandi soddisfazioni con una crescita, quella italiana, stimata per i prossimi mesi superiore a quella delle altre nazioni europee.»
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Le misure più interessanti sono quelle che prevedono:
- il taglio di altri 4 punti del cuneo fiscale;
- fringe benefit esentasse fino a 3000 euro per i dipendenti che hanno figli a carico;
- bonus di 500 euro per lavoratori con contratto a tempo determinato che non vengono confermati nell’azienda in cui lavorano (fatta eccezione per i lavoratori stagionali).
L’obiettivo è quello di investire sui lavoratori e sulle famiglie, aumentando le agevolazioni e dando un aiuto concreto contro il carovita.
Cosa cambia con il nuovo Decreto lavoro
Tutto ha inizio con il Decreto dignità – Dl n. 87 del 2018, convertito con modificazioni dalla legge n. 96 del 2018 – che ha stabilito una durata massima di 12 mesi per i contratti a tempo determinato. Con le nuove misure, è possibile rinnovare il contratto con una scadenza di 24 mesi, dando la possibilità alle aziende di avere più tempo per stabilizzare un dipendente prima di offrirgli un contratto a tempo indeterminato. Nel caso in cui questo non accada, il dipendente potrà beneficiare del bonus 500 euro.
A differenza di ciò che era stato scritto nelle prime bozze del decreto, il dipendente interessato e il datore di lavoro avranno più autonomia nel decidere come proseguire il rapporto di lavoro dopo i 12 mesi. Ricordiamo che per controllare certificazioni reddituali o sanitarie, indennità o semplicemente la propria posizione contributiva è possibile consultare il proprio fascicolo previdenziale nel sito dell’INPS.