
Dal 1° gennaio 2025 è entrato in vigore il nuovo Bonus anziani di 850 euro mensili, previsto dal Decreto legislativo n.29 del 15 marzo 2023 e che andrà in pagamento dal 1 giugno 2025. Conosciuto anche come Prestazione Universale, questo contributo si rivolge agli over 80 fragilissimi e offre un aiuto economico per migliorare la qualità della vita delle persone anziane non autosufficienti, incentivando la domiciliarità. INPS ha, inoltre, fornito nel mese di maggio 2025 un chiarimento più esplicativo del decreto. La prestazione Universale, ricordiamo, sarà in vigore fino al 31 dicembre 2026 con uno stanziamento di fondi previsto di 500 milioni di euro. Vediamo di seguito tutti i dettagli, dai requisiti ai limiti di utilizzo, fino alle modalità di richiesta.
Cos’è il Bonus anziani da 850 euro?
Il Bonus anziani 850 euro o Prestazione Universale è un contributo mensile che si affianca all’indennità di accompagnamento già percepita da molti anziani fragili. L’obiettivo è sostenere le spese legate all’assistenza domestica e a servizi di cura qualificati. L’importo mensile di 850 euro, che non sarà tassato né soggetto a pignoramento, sarà destinato esclusivamente a coprire i costi di personale qualificato o servizi di assistenza professionali e verrà erogato a partire dal 1° giugno 2025.
Il bonus è valido per due anni, con scadenza il 31 dicembre 2026, e si inserisce in un piano nazionale volto a rafforzare il sostegno alle persone anziane non autosufficienti.
A chi spetta il Bonus anziani?
Il Bonus anziani, anche detto Prestazione Universale, è riservato a persone di età avanzata che presentano un livello di bisogno assistenziale gravissimo. I requisiti per accedere al contributo includono:
- Avere almeno 80 anni d’età;
- ISEE sociosanitario, recante un nucleo ordinario o anche ristretto, non superiore a 6.000 euro: l’ISEE sociosanitario è un parametro che considera solo il reddito e il patrimonio del richiedente, del coniuge e dei figli fiscalmente a carico;
- Indennità di accompagnamento già riconosciuta o idoneità a riceverla: il contributo si aggiunge all’indennità di accompagnamento che attesta la non autosufficienza nelle attività quotidiane, portando l’aiuto complessivo a oltre 1.380 euro mensili per i beneficiari.
- L’INPS deve aver accertato il bisogno assistenziale gravissimo.
- Essere residenti in Italia.
Come utilizzare il Bonus anziani: limiti e vincoli
L’utilizzo del Bonus anziani è regolato in maniera rigorosa. Infatti, la somma potrà essere usata solo per:
- contrattualizzare collaboratori domestici con mansioni di assistenza alla persona in linea con i contratti collettivi nazionali;
- acquistare servizi di assistenza e cura forniti da imprese qualificate del settore dell’assistenza sociale.
Queste limitazioni sono state introdotte per garantire che il contributo venga destinato esclusivamente a coprire i costi di assistenza qualificata, essenziale per le persone fragili. Qualora venga accertato un uso improprio del bonus, l’INPS potrà revocare il contributo e chiedere la restituzione delle somme percepite. Tuttavia, l’anziano conserverà il diritto all’indennità di accompagnamento.
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Come richiedere il Bonus anziani 2025 850 euro
Le modalità di richiesta del Bonus anziani 2025 o Prestazione Universale sono le seguenti:
- Preparazione dei documenti:
- Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU): necessaria per il calcolo dell’ISEE aggiornato al 2025.
- Documentazione medica: certificati che attestino la condizione di non autosufficienza.
- Presentazione della domanda:
- Online: attraverso il portale ufficiale dell’INPS, utilizzando le credenziali SPID, CIE o CNS.
- Assistenza: rivolgendosi a un patronato INAS CISL o a un Centro di Assistenza Fiscale (CAF) per supporto nella compilazione e nell’invio della domanda.
- Tempistiche:
- Le domande potranno essere presentate a partire dal 1° gennaio 2025.
- Il bonus sarà erogato mensilmente per l’intero biennio 2025-2026.
Gli anziani e le loro famiglie sono invitati a prepararsi verificando in anticipo la propria situazione ISEE e la titolarità dell’indennità di accompagnamento. Il bonus anziani potrà essere richiesto o dal soggetto beneficiario o da un suo parente.
Gestione degli arretrati del Bonus Anziani
Nel chiarimento INPS è stato anche diffusa la gestione degli arretrati. Questa prevede due pagamenti:
- Erogazione con quota fissa: esattamente come accade per la quota dell’accompagnamento;
- Somma integrativa: questa può arrivare fino a 850 euro e viene erogata separatamente rispetto alla quota fissa.
Gli arretrati dei mesi da gennaio 2025 in poi, per chi ha presentato subito domanda, verranno scaglionato nei prossimi mesi. INPS assicura che non ci saranno riduzioni delle quote previste da questo bonus, in quanto le domande pervenute sono contenute, ma non si esclude un allargamento della platea nei prossimi mesi.
Fondi disponibili e monitoraggio della spesa
Il Decreto Anziani prevede un budget complessivo di 500 milioni di euro, ripartito tra il 2025 e il 2026, per coprire l’erogazione del Bonus. Sarà compito dell’INPS monitorare periodicamente la spesa e informare i Ministeri del Lavoro e delle Finanze, al fine di garantire un utilizzo adeguato dei fondi e una copertura sufficiente per tutti gli aventi diritto.
Controlli sulle condizioni sanitarie del percettore
Per evitare i soliti abusi su questo bonus, sono stati predisposti dei controlli sulla documentazione delle condizioni sanitarie del richiedente. Oltre a questa documentazione, vi è un questionario obbligatorio da compilare che richiede maggiori informazioni anche sulla famiglia dell’anziano, se vi sono altri anziani o disabili nel nucleo e l’attuale assistenza goduta, che sia essa domiciliare o in struttura.
Il bonus deve essere indirizzato esclusivamente per l’assistenza, al fine di coprire le spese di cura o di assunzione di colf e badanti. In caso contrario, l’INPS a seguito dei controlli potrebbe richiedere l’intera somma indietro.
Prestazione Universale, quando si rischia la revoca?
Questa tipologia di bonus è stata messa a punto esclusivamente per la retribuzione di chi lavora nel campo di assistenza anziani, come badanti e colf, in modo tale che la loro spesa assistenziale non gravi sull’anziano stesso soprattutto se in difficoltà economiche.
Quindi, la prestazione universale 2025 può essere usata per saldare aziende esterne di assistenza o professionisti in campo di assistenza casalinga. In caso contrario, vi è la possibilità di revoca del bonus anziani.