Confermata anche per il 2024 la possibilità di ottenere una detrazione del 75% su tutte le spese per tutti quegli impianti che hanno l’obiettivo di abbattere le barriere architettoniche e facilitare dunque l’accesso di persone affette da disabilità.
Vediamo ora i requisiti per il bonus ascensore.
Bonus Ascensore condominio: requisiti
La Manovra 2023 ha dunque prorogato quanto già stabilito dall’articolo 1 comma 42 della Legge di Bilancio 2022, e ha concesso così una detrazione per tutti quegli interventi volti all’abbattimento delle barriere architettoniche fino al 31 dicembre 2025.
A poter richiedere il bonus ascensore 2023, sono tutti i cittadini e le imprese che mostrino di aver messo in atto degli interventi volti a eliminare gli ostacoli di mobilità delle persone.
Come ha anche precisato l’Agenzia delle Entrate, inoltre, non è necessario che nell’edificio siano presenti persone con disabilità.
Hanno perciò possibilità di usufruire dell’agevolazione
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- tutte le persone fisiche;
- le associazioni di professionisti;
- tutti i soggetti che hanno un reddito di impresa;
- enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciali;
- le società semplici.
Superbonus 110 ascensore: come funziona?
Il bonus ascensore permette la detrazione al 75% delle spese per l’abbattimento di barriere architettoniche, e tali spese devono essere sostenute dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2025.
In base alla tipologia del richiedente, varia il tetto di spesa:
- 50.000 € per le abitazioni unifamiliari indipendenti o per le singole unità immobiliari completamente indipendenti che sono però situate in edifici plurifamiliari;
- 40.000 € per gli edifici che si compongono di un numero di singole unità immobiliari che vanno da 2 a 8;
- 30.000 € per gli edifici che superano le 8 unità immobiliari;
Il rimborso viene ripartito in 5 rate annuali erogate mediante detrazione in sede di dichiarazione dei redditi.
Bonus ascensore: le spese detraibili
Le spese detraibili per il bonus barriere architettoniche, consistono in qualsiasi tipo di spesa che ha lo scopo, appunto, di eliminare tali barriere.
Rientrano pertanto nel novero delle spese detraibili:
- tutti gli interventi che hanno lo scopo di eliminare le barriere architettoniche: sostituzione di scale con rampe, la sostituzione ascensore condominiale, la ristrutturazione di servizi igienici, impianti elettrici, il rifacimento di scale, e in generale qualsiasi intervento faciliti la mobilità delle persone disabili dentro e nelle aree circostanti l’edificio;
- realizzazione di impianti di automazione come, oltre agli ascensori, le piattaforme elevatrici;
- spese di smaltimento e bonifica, se si tratta di vecchi impianti che vengono smantellati e ricostruiti.
Tuttavia, va tenuto a mente un importante particolare: quando vengono eseguiti su edifici di nuova costruzione, i lavori non rientrano nel bonus barriere architettoniche. Semmai, in questo caso, si dovranno valutare altre agevolazioni per l’installazione di ascensori, che però non sono riconducibili al bonus in questione.
Si tratta dei bonus ascensore 50%.
Come si ottiene il bonus ascensore 2024?
Al fine di ottenere il bonus ascensore 2023 è necessario conservare tutti gli scontrini e le fatture delle operazioni eseguite. Nello specifico, saranno necessari i bonifici parlanti.
Essi si distinguono dai classici bonifici, per tutta una serie di motivazioni:
- devono essere obbligatoriamente evidenziate tutte le voci che dimostrino i lavori effettuati;
- nella causale il contribuente dovrà indicare gli estremi delle fatture;
- si deve specificare che il pagamento viene disposto ai sensi di cui all’articolo 16 del d.p.r. 917/1986, e cioè quello di detrazioni fiscali;
- dovranno essere trascritti sul modulo tutti gli estremi, codice fiscale incluso, di chi effettua il pagamento.
Cessione del credito e sconto in fattura
Ma non solo detrazione: oltre infatti alla detrazione sulla dichiarazione dei redditi, vi sono altre due possibili agevolazioni. Parliamo della cessione del credito e dello sconto in fattura.
La cessione del credito consente di cedere il credito ottenuto mediante gli interventi a un terzo, quali gli istituti di credito, e ottenere così un rimborsi immediato nella spesa.
Un altro metodo per ottenere un beneficio immediato è lo sconto in fattura. In questo caso sarà la ditta che esegue i lavori a effettuare lo sconto, per poi ottenere un rimborso di quanto scontato.
E’ però necessario per ottenere la cessione del credito quanto lo sconto in fattura, che le spese superino i 10mila euro e che si ottenga il visto di conformità da un professionista abilitato che attesti il diritto a ottenere l’agevolazione e la congruità delle spese che si sono sostenute, in ossequio alle normativa Antifrode.