Bonus disabili 2024: sono ancora numerose le agevolazioni disponibili per i cittadini affetti da disabilità o invalidità. Tra queste, vi sono opzioni per il pensionamento anticipato, incentivi per l’assunzione di personale disabile e assegni mensili destinati a supportare le spese mediche e di assistenza delle famiglie.
Questi supporti si aggiungono ai benefici già garantiti dalla Legge 104, come permessi e congedi speciali. Vediamole insieme.
Bonus disabili: la detrazione nel modello 730
Le spese sanitarie sostenute da persone disabili e le loro famiglie, sia per assistenza specifica che per trattamenti medici generali, possono essere detratte al 19% nel modello 730 durante la dichiarazione dei redditi.
Inoltre, per queste detrazioni non si applica la franchigia di 129,11 euro, che è invece prevista in altri casi simili.
Il bonus per l’assunzione di lavoratori disabili
Tra i vari bonus per persone con disabilità, spicca poi quello che incentiva all’assunzione di persone affette da disabilità. Sono state infatti introdotte varie facilitazioni per promuovere l’ingresso nel mondo del lavoro di giovani e persone disabili, come il bonus per l’assunzione di disabili under 35.
La Disability Card
Nel 2024, la Disability Card, o Carta nazionale della disabilità, è stata prorogata. Rilasciata dall’INPS, la carta è valida anche in altri paesi dell’UE e offre vantaggi come sconti per l’ingresso in musei e siti culturali.
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Può essere richiesta da persone con invalidità superiore al 67%, minori invalidi, sordi e ciechi civili, beneficiari di indennità di accompagnamento e lavoratori invalidi.
Assegno di inclusione
Anche l‘assegno di inclusione, oltre che ai nuclei con minori ed over 60, si rivolge alle persone con disabilità.
Le soglie di accesso sono:
- disabilità media è quella condizione in cui sono compromesse alcune funzioni ma non a tal punto da compromettere in maniera determinante la vita quotidiana.
- disabilità grave è una condizione più complessa rispetto a quella media, dove molte delle funzioni sono compromesse ma non al punto da rendere il soggetti non autosufficiente.
- disabilità gravissima è quella condizione in cui, infine, il soggetto si trova in stato di non autosufficienza.
Pensioni anticipate per disabili
L’ordinamento italiano prevede la possibilità per le persone invalide o disabili di accedere alla pensione anticipata attraverso diverse misure. Tra queste, Opzione Donna è disponibile anche per le lavoratrici con invalidità superiore al 74% e per chi lavora come caregiver, (quindi alle donne che lavorano che sono caregiver di familiari), consentendo l’uscita dal lavoro dai 59 ai 61 anni a seconda del numero di figli, con almeno 35 anni di contributi versati.
L’Ape Sociale offre poi un anticipo pensionistico per chi ha versato almeno 30 anni di contributi e ha un’età di 63 anni e 5 mesi ed ha svolto lavori usuranti.
Si noti però come per ciò che riguarda Opzione Donna e l’Ape sociale, la prossima manovra potrebbe procedere a un restyling delle pensioni, comprese anche queste due forme di sostegno, o addirittura alla loro abolizione, voluta dal governo Meloni.
La legge Amato e il problema invalidi e non vedenti
Anche invalidi e non vedenti potrebbero essere interessati dalla prossima manovra: requisiti più stringenti per le pensioni anticipate. Per chi presenta una forma di invalidità che va dall’80% in su, i requisiti per la pensione sono attualmente ridotti, ma il governo starebbe pensando a un restringimento delle soglie d’accesso e un innalzamento degli anni di contributi versati, in modo da “ritardare” le pensioni di invalidi e non vedenti.