Il Bonus latte artificiale è un bonus che si rivolge alle neo mamme affette da patologie che non permettono l’allattamento.
Dato che il momento della maternità è un periodo delicato per la vita di una donna, a maggior ragione il fatto di non poter allattare il proprio bambino può rappresentare una fonte di disagio, oltre che comportare dei costi. Appunto per questo motivo, le neomamme sono aiutate nella spesa grazie a questo bonus. Il bonus è valido fino al compimento del sesto mese del piccolo.
Come la recente proposta di introduzione dell’assistente materna, una figura che ha il compito di aiutare la mamma nel difficile compito della neo-maternità, anche il bonus latte artificiale fa parte di quei provvedimenti presi dal governo Meloni pro-famiglia e a favore della natalità. La natalità sta raggiungendo minimi storici mai visti in Italia, e ciò potrebbe portare gravi conseguenze in un prossimo futuro: meno forza lavoro significa infatti che tutta la struttura pensionistica andrebbe rivista di qui a vent’anni.
Vediamo a chi si rivolge il bonus latte artificiale e come ottenerlo.
Bonus latte artificiale: i requisiti
Il bonus, abbiamo detto, si rivolge a mamme con patologie che non permettono loro di poter allattare il piccolo al seno, in modo naturale. Oltre alla presenza di patologie, è richiesto anche un limite ISEE di 30mila euro annui.
Vediamo ora quali sono le patologie che danno diritto al bonus in questione:
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- infezione da HTLV1 e 2;
- sindrome di Sheehan;
- alattogenesi ereditaria;
- ipotrofia bilaterale della ghiandola mammaria (seno tubulare);
- mastectomia bilaterale;
- morte materna (in tal caso riscuotono il bonus i familiari superstiti)
Oltre a queste patologie, che sono di natura permanente, vi sono anche delle patologie a carattere temporaneo che danno la possibilità di fruire del bonus, e sono:
- infezione da HCV con lesione sanguinante del capezzolo;
- infezione da HSV con lesione erpetica sul seno o capezzolo;
- infezione ricorrente da streptococco di gruppo B;
- lesione luetica sul seno;
- tubercolosi bacillifera non trattata;
- mastite tubercolare;
- infezione da virus varicella zooster;
- esecuzione di scintigrafia;
- assunzione di farmaci che controindicano in maniera assoluta l’allattamento;
- uso di droghe (escluso il metadone);
- alcolismo.
Le patologie devono essere certificate
Deve trattarsi di patologie certificate, quindi per poter fruire del bonus è necessario che le patologie vengano certificate da:
- specialisti del Sistema Sanitario Nazionale;
- pediatri o neonatologi;
Quando la patologie è temporanea, va sottoposta a verifica mensile.
Come presentare domanda per il bonus latte artificiale?
Il bonus ammonta a 400 euro annui, anche se la cifra è assoggettata ai regolamenti regionali e al numero di richieste che arriva. Le domande vengono infatti gestite dalle regioni, e ciò significa che ciascuna mamma deve fare riferimento al sito ufficiale della propria regione.
La domanda va presentata presso l‘azienda sanitaria locale di appartenenza, che autorizzerà l’erogazione del contributo nel limite massimo di 400 euro annui.
Il bonus non è rinnovabile.