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Bonus Tari, al via la misura dopo 5 anni

Un Dpcm del Governo ha finalmente reso ufficiale l'attivazione del Bonus Tari decisa nel 2019. Ecco chi ne ha diritto e come ottenerlo.

di Tommaso Pietrangelo
17 Marzo 2025
in Bonus
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Ci sono voluti cinque anni, dal 2019 al 2025, per l’attivazione ufficiale del Bonus Tari. Un tempo di attuazione infinito e inspiegabile, che ha lasciato con l’amaro in bocca migliaia di possibili fruitori in difficoltà. Il Bonus Tari, infatti, è una misura per famiglie in condizioni di disagio economico, che porterà a una riduzione della Tari pari al 25%. Vediamo dunque a chi spetta e quando effettivamente sarà reso disponibile.

Sommario

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  • Bonus Tari, via libera alla misura dopo 5 anni
  • A chi spetta il Bonus Tari
  • Bonus Tari, come funziona la procedura

Bonus Tari, via libera alla misura dopo 5 anni

A oltre cinque anni dalla sua introduzione, il Bonus Tari diventa finalmente operativo (almeno sulla carta). Si tratta di un’agevolazione fiscale per famiglie in condizioni di disagio economico, introdotta nel lontano 2019 tramite decreto fiscale. Il Dpcm attuativo, però, è arrivato soltanto adesso e individua finalmente “i principi e i criteri per la definizione delle modalità applicative” della misura. Insomma, in breve tempo sarà possibile accedere alla misura, che consiste in una riduzione del 25% della Tari o della tariffa corrispettiva per il servizio di gestione integrato dei rifiuti urbani altrimenti dovuta.

A chi spetta il Bonus Tari

Il Bonus Tari appena confermato è riconosciuto a tutti i nuclei familiari con indicatore economico ISEE fino a un massimo di 9.530 euro, elevato a 20mila per le famiglie con almeno quattro figli a carico. L’importo del Bonus Tari varierà in base al Comune di residenza, con una scontistica che a seconda dei casi potrà essere totale o parziale. In generale, le regioni in cui la Tari si paga di meno sono Belluno, Novara, Ascoli Piceno, Macerata, Pordenone, Brescia, Trento, Fermo, Vercelli, Udine. Mentre le regioni in cui la Tari è più alta sono: Pisa, Brindisi, Genova, Benevento, Messina, Catania, Siracusa, Agrigento, Taranto e Trapani.

Leggi anche  I 10 bonus da richiedere al CAF dopo aver fatto l’ISEE
Quanto al Dpcm attuativo del 21 gennaio scorso – ora pubblicato in Gazzetta ufficiale e in vigore a partire dal 28 marzo – questo stabilisce in dettaglio anche tutte le disposizioni in base a cui l’Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) deciderà le modalità applicate. Dopo lo sblocco normativo servono quindi queste norme, e al più presto, per implementare effettivamente la misura.

In particolare, il Dpcm attuativo del bonus prevede che l’Arera stabilisca, con propri provvedimenti, “le modalità applicative delle agevolazioni tariffarie”, tenendo conto del “principio del recupero dei costi efficienti di esercizio e di investimento”. Si prevede anche che, per coprire gli oneri del bonus sociale rifiuti, l’Arera istituisca presto e aggiorni con propri provvedimenti (entro luglio 2025) una apposita componente perequativa, applicata alla generalità dell’utenza, domestica e non domestica, che alimenti un conto gestito dalla Cassa per i servizi energetici e ambientali.

Come si legge nel documento, inoltre, “nell’ambito dell’aggiornamento del metodo tariffario per la determinazione dei corrispettivi del servizio integrato dei rifiuti e dei singoli servizi che costituiscono attività di gestione”, l’Arera può in sostanza “prevedere l’introduzione di meccanismi di gradualità, per un periodo di dodici mesi, nell’applicazione delle agevolazioni tariffarie”.


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Bonus Tari, come funziona la procedura

La procedura per ottenere il Bonus Tari è per fortuna automatica, quindi non è necessario mandare alcuna richiesta. L’agevolazione scatterà in base al proprio ISEE di riferimento. Per quanto riguarda invece il pagamento della Tari – sia che il bonus venga riconosciuto oppure no – funziona sempre nella stessa maniera. Bisogna infatti effettuare il versamento tramite modello F24, oppure con bollettino postale.

Va inoltre sottolineato che, nel caso in cui si pensi di avere tutti i requisiti per ricevere il bonus, è fondamentale avviare immediatamente la procedura per ottenere l’ISEE, poiché potrebbe volerci un po’ di tempo e sarà necessario compilare prima anche la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), facendo attenzione a tutti i dati che vengono inseriti. E nel caso in cui nasca un nuovo figlio, andrà inserito al più presto nell’ISEE per poter beneficiare correttamente dell’agevolazione.

Tags: agevolazioni fiscalibonus tari
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