Calcolo assegno di inclusione, Non sai come calcolare l’assegno di inclusione? Ecco alcuni esempi utili ed il nostro calcolatore!
Calcolare l’assegno di inclusione: gli importi e gli esempi sui nuclei familiari
L’assegno di inclusione, come accadeva per il Reddito di cittadinanza, è composto da un importo base e dal calcolo sulle scale di equivalenza. Ogni componente della scala di equivalenza apporta una cifra aggiuntiva all’importo base, e contribuisce quindi all’importo finale dell’assegno. L’importo base viene moltiplicato per il coefficiente delle scala di equivalenza.
La scala di equivalenza è così suddivisa:
- 0,5 per ciascun altro componente con disabilità o non autosufficiente;
- 0,4 per ciascun altro componente con età pari o superiore a 60 anni;
- 0,4 per un componente maggiorenne con carichi di cura;
- 0,3 per ogni altro componente adulto in condizione di grave disagio bio-psico-sociale e inserito in programmi di cura e assistenza certificati dalla PA;
- 0,15 per ciascun minore di età, fino a due;
- 0,1 per ogni ulteriore minore di età oltre il secondo.
La circolare INPS riporta anche alcuni esempi di nuclei familiari, rappresentando diverse combinazioni possibili nei nuclei e gli eventuali importi.
Usa il nostro calcolatore assegno di inclusione e scopri adesso quanto spetta di ADI a te e al tuo nucleo familiare!
Esempi calcolo assegno di inclusione
Riportiamo ora alcuni esempi di calcolo per l’ADI, così come da circolare INPS.
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Esempio 1: Nucleo familiare composto da 3 adulti di cui uno con disabilità in possesso dei requisiti per l’accesso all’Adi e una scala di equivalenza (s.c.) pari a 1,9. Il nucleo familiare vive in abitazione di proprietà e possiede un reddito annuo di 3.500 euro. A tale nucleo spetta solo la quota A, (poiché non vive in affitto), calcolata come differenza tra la soglia di 6.000 euro annui, moltiplicata per la scala di equivalenza e il reddito familiare.
Quota A = (6.000*1,9) – 3.500 = 7.900 euro annui, pari a 658,33 euro mensili.
Esempio 2: lo stesso nucleo vive in affitto, quindi spetta sia la quota A che la B.
- Quota A: (6.000*1,9) -6000= 5400 euro annui, pari a 450 euro mensili
- Quota B: 3.360 euro annui, pari a 280 euro mensili
Dunque: 5.400 + 3360= 8760 euro annui pari a 730 euro mensili.
Esempio 3: Nucleo familiare composto da 2 genitori e 2 minori di cui uno di età inferiore a tre anni in possesso dei requisiti per l’accesso all’Adi e una scala di equivalenza pari a 1,7. Il nucleo familiare vive in abitazione di proprietà e possiede un reddito annuo di 4.500 euro.
Anche tale nucleo spetta solo la quota A:
Quota A: (6.000*1,7) – 4.500 = 5.700 euro annui, pari a 475 euro mensili.
Esempio 4: lo stesso nucleo appena descritto, vive in affitto, con canone annuo di 5600 euro, e ha un reddito familiare di 7000 euro. A tale nucleo spetta sia la quota A che la quota B, ridotta al massimale di 3.360 euro annui come previsto dalla norma per la locazione:
- Quota A: (6.000*1,7) -7.000 = 3.200 euro annui, pari a 266,7 euro mensili
- Quota B: 3.360 euro annui, pari a 280 euro mensili
Totale = 3.200 + 3.360 = 6.560 euro annui, pari a 546,70 euro mensili
Esempio 5: Nucleo familiare composto da 2 adulti di cui uno con disabilità, senza che sia indicato un componente con carichi di cura, in possesso dei requisiti per l’accesso all’ADI e una scala di equivalenza (s.c.) pari a 1,5.
Tale nucleo familiare vive in abitazione di proprietà e possiede un reddito familiare annuo di 5.500 euro.
A tale nucleo spetta solo la quota A, calcolata come differenza tra la soglia di 6.000 euro annui, moltiplicata per la scala di equivalenza e il reddito familiare.
Quota A: (6000*1,5) – 5500 = 3500 euro annui, pari a 291,67 euro mensili.
Calcolo assegno di inclusione: la tabella
Ecco a voi una tabella che riassume graficamente i dati sopra descritti, facilitandone la lettura e l’interpretazione: