Ogni anno, migliaia di beneficiari della Carta Acquisti si ritrovano senza la prima ricarica bimestrale, non per errori loro, ma a causa dei ritardi burocratici nel rilascio dell’ISEE. Il problema si ripete con una puntualità sconcertante, tanto da far pensare che il sistema sia stato progettato più per trovare il cavillo per bloccare i pagamenti che per garantire un reale sostegno a chi ne ha bisogno.
Abbiamo ricevuto in redazione la segnalazione di un nostro lettore, che denuncia questa situazione e si chiede perché lo Stato sembri più interessato a risparmiare sulla pelle dei più deboli che a garantire l’assistenza promessa. La sua storia è simile alla tua? Hai avuto problemi con la Carta Acquisti? Scrivici la tua esperienza!
Perché la prima rata della Carta Acquisti non viene erogata?
Chi ha diritto alla Carta Acquisti deve presentare ogni anno un ISEE aggiornato per continuare a ricevere l’aiuto economico. Ma i tempi della burocrazia, anziché essere organizzati per facilitare l’accesso al beneficio, finiscono per penalizzare proprio chi dovrebbe riceverlo. Ecco cosa accade:
- l’ISEE può essere richiesto solo a gennaio, ma spesso viene rilasciato da INPS solo dopo il 28 del mese;
- Poste Italiane ritarda la fornitura del saldo e giacenza media, elemento essenziale per il calcolo dell’ISEE;
- INPS impiega diversi giorni per elaborare la richiesta, facendo slittare tutto oltre il mese di gennaio;
- il risultato è che la prima rata bimestrale (gennaio-febbraio) viene persa.
Questa situazione si è ripetuta nel 2023, nel 2024 e si sta verificando anche nel 2025. Quest’anno, la giustificazione di INPS parla di problemi organizzativi dovuti a festività natalizie, arretrati di lavoro, cambio sistema di pagamento e “incomprensioni” con l’Agenzia delle Entrate.
Possibile che ogni anno ci sia sempre una scusa diversa, ma lo stesso identico risultato? E soprattutto, possibile che il sistema non preveda un meccanismo per garantire il pagamento retroattivo quando il problema non dipende dai cittadini?
INPS non può fare di meglio?
Molti beneficiari si chiedono: se l’ISEE è solo una formalità per chi ha già ricevuto il beneficio l’anno precedente, perché il pagamento della prima rata viene sempre bloccato?
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- INPS ha già le informazioni reddituali dei pensionati, perché richiede aggiornamenti durante l’anno con modelli come RED e ACCAS;
- l’ISEE fa riferimento ai redditi di due anni prima, quindi non cambia improvvisamente da un mese all’altro;
- se davvero ci sono problemi burocratici, perché non pagare comunque la prima rata e poi fare eventuali verifiche sulle successive?
- perché, una volta convalidato l’ISEE, INPS non eroga l’arretrato?
Questa logica di gestione del sistema fa pensare che l’obiettivo non sia garantire il sostegno, ma trovare un appiglio per tagliare il numero di rate erogate. Così facendo, le ricariche annuali si riducono da sei a cinque, lasciando per due mesi senza aiuto chi ne ha più bisogno.
Cosa si potrebbe fare per risolvere il problema?
Ogni anno la situazione si ripete, eppure basterebbe poco per evitarla. Alcune soluzioni potrebbero essere:
- consentire la richiesta dell’ISEE già a dicembre, così da averlo pronto a gennaio;
- pagare la prima rata e rivalersi sulle successive, anziché penalizzare chi è in difficoltà;
- garantire un pagamento retroattivo quando il ritardo è causato da INPS o da Poste Italiane;
- snellire i tempi di elaborazione INPS con un sistema più rapido e automatizzato.
Noi continueremo a seguire la vicenda, ma abbiamo bisogno anche della tua testimonianza. Se hai vissuto un’esperienza simile, raccontacela nei commenti o contattaci.
Hai avuto problemi con la Carta Acquisti? Raccontaci la tua storia!
Se anche tu hai subito ritardi nella ricarica della Carta Acquisti, vuoi segnalare un problema o raccontare la tua esperienza, scrivici!
- invia una mail alla redazione con il tuo caso;
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- condividi questo articolo con chi potrebbe essere nella stessa situazione.
Le vostre testimonianze ci aiuteranno a raccogliere prove e chiedere risposte a chi di dovere. Facciamoci sentire!