Carta di inclusione e prodotti acquistabili: sui prodotti che si possono acquistare tramite la carta di inclusione regna la confusione totale, vuoi per le poche disposizioni date in merito, vuoi anche perché quelle poche che ci sono, tendono a essere poco chiare e molto poco decifrabili ai più. Vi aiutiamo noi a interpretare le disposizioni.
Cosa posso comprare con la carta di inclusione?
Il nodo principale, che rappresenta lo scoglio maggiore, è il passaggio in cui viene citata la Carta acquisti. In molti sono stati a chiedersi come le due potessero essere legate tra loro, tanto che si era detto che i prodotti acquistabili con la Carta di inclusione fossero i medesimi acquistabili con la Carta acquisti, con esclusione quindi di una vasta gamma di prodotti.
Ebbene, le cose stanno in maniera leggermente diversa.
Il decreto, dopo avere infatti menzionato la Carta acquisti in relazione ai soli servizi di gestione della Carta, e del rapporto tra il Ministero ed il gestore dei servizi della Carta acquisti, passa a specificare quali prodotti sono vietati dalla Carta di Inclusione.
Il “gestore”, sempre come da decreto, NON è in alcun modo il beneficiario della Carta, ma è invece: “il soggetto incaricato del servizio integrato di gestione delle carte acquisti e dei relativi rapporti amministrativi”.
Si tratta concretamente, dunque, dell’Ente gestore della carta, che nulla ha a che vedere col privato cittadino.
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E’ infatti nel passaggio successivo che viene specificato come, infatti, oltre alle esigenze previste dalla Carta acquisti, la Carta di inclusione può essere usata per rispondere “a tutte le esigenze dei beneficiari medesimi, ad eccezione di quelle legate all’acquisto dei seguenti beni e servizi”.
In buona sostanza, è possibile acquistare tutti gli altri beni che non sono presenti nella lista dei beni vietati.
Segue, dunque, l’elenco dei beni vietati.
Cosa non posso comprare con la Carta di inclusione?
- giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità;
- acquisto di sigarette, anche elettroniche, di derivati del fumo;
- giochi pirotecnici;
- prodotti alcolici.
- acquisto, noleggio e leasing di navi e imbarcazioni da diporto, nonché servizi
- portuali;
- armi;
- materiale pornografico e beni e servizi per adulti;
- servizi finanziari e creditizi;
- servizi di trasferimento di denaro;
- servizi assicurativi;
- articoli di gioielleria;
- articoli di pellicceria;
- acquisti presso gallerie d’arte e affini;
- acquisti in club privati
Per gli esercizi che prevalentemente vendono i beni di cui sopra, specifica ancora il decreto, è inibito il pagamento direttamente mediante disabilitazione dei Merchant Category Codes da parte del gestore del servizio.
In poche parole, il gestore del servizio renderà la Carta di inclusione inutilizzabile presso gli esercizi sopra menzionati, e il beneficiario non potrà in alcun modo effettuare il pagamento. Una grande differenza rispetto invece a quanto accadeva per RdC, dove determinati prodotti, pur essendo espressamente menzionati tra i vietati, potevano essere comunque acquistati con la Carta RdC.
Carta di inclusione e mutuo
Sì, infine, al pagamento del mutuo tramite la Carta.
“I nuclei familiari, residenti in abitazione di proprietà, per il cui acquisto o per la cui costruzione è stato contratto un mutuo, possono, attraverso la Carta Adi, effettuare un bonifico mensile a favore dell’intermediario che ha concesso il mutuo”
Resta ferma, infine, l’impossibilità di fare acquisti online, come d’altronde già accadeva per RdC, dato che anche allora non era già possibile infatti usare la carta per i pagamenti online.
Si ricorda, infine, che il limite di prelievo della Carta di inclusione è fissato in 100 euro mensili per singolo individuo, moltiplicato per le scale di equivalenza.