Cedolino NoiPa e quinto cedibile: cosa significa questa voce? Abbiamo analizzato dettagliatamente nella nostra guida alla lettura del cedolino NoiPA le diverse voci, ma vediamo ora più nello specifico una voce in particolare, quella riguardante il quinto cedibile.
Cedolino NoiPa e quinto cedibile: cosa significa?
Il “quinto cedibile” è la porzione di stipendio che un dipendente pubblico può decidere di cedere alla banca per un prestito personale.
Il termine “cedibile” indica pertanto la porzione di stipendio di cui il dipendente può fruire per onorare il suo debito nei confronti dell’ente erogatore. Nello specifico, il quinto ammonta al 20% del salario netto mensile del dipendente.
La voce “quinto cedibile” rappresenta quindi una sorta di “anteprima” su quella che ipoteticamente potrebbe essere la tua rata di cessione del quinto, nel caso in cui decidessi di effettuare un prestito secondo queste modalità.
Nel caso in cui un dipendente decidesse di effettuare un prestito mediante cessione del quinto, è il sistema NoiPA a gestire, oltre al pagamento degli stipendi, anche le relative operazioni della cessione del quinto.
Il Cedolino NoIPA è suddiviso in sezioni. Dopo l’anagrafica generale e l’inquadramento professionale, al Blocco III troviamo anche la voce dedicata al Quinto. Il Blocco III è comprensivo delle seguenti voci:
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- Competenze fisse: ammontare dello stipendio base;
- Competenze accessorie: eventuali assegni accessori;
- Ritenute previdenziali, fiscali, tutte le ritenute;
- Conguagli fiscali e previdenziali;
- Totali lordi, netti.
- Quinto cedibile
Come funziona la cessione del quinto?
La cessione del quinto è una forma di prestito personale che permette a dipendenti di poter ottenere somme di effettuando una trattenuta alla fonte. In sostanza, le somme oggetto del prestito vengono mensilmente trattenute (cedute, appunto) direttamente dalla busta paga alla banca che ha erogato il prestito.
E’ un modo per i dipendenti di ottenere e pagare prestiti in maniera abbastanza serena e sicura: infatti, il massimo cedibile è appunto il quinto dello stipendio, e la rata non può mai quindi superare tale massimale. Su uno stipendio di 2000 euro, ad esempio, il massimo è un importo di 400 euro.
Questo permette al dipendente di accantonare una somma per il prestito, ma di potere al contempo contare sulla restante somma di denaro, che non potrà in alcun modo essere defalcata dall’istituto di credito.
Il vantaggio di tale modalità di prestito consiste nel fatto che solitamente è soggetto a tassi fissi. Per questo è spesso il metodo di elezione da parte dei dipendenti pubblici che intendono ottenere delle liquidità in modo semplice, veloce e sicuro.