Come estinguere un debito? E’ questa una domanda che si pongono in molti, che, purtroppo, sono alle prese con pagamenti arretrati da dover, a vario titolo e per vari motivi, saldare.
Un dubbio, o meglio, un’opportunità per molti contribuenti, può essere rappresentata dalla prescrizione. Un termine che, però, viene spesso abusato: le circostanze in cui farla valere, tuttavia, non mancano, e conducono all’estinzione del debito originario.
Come estinguere un debito: modalità
Estinguere un debito, in linea di massima, significa pagarlo: tuttavia, questa è soltanto la situazione fisiologica che, purtroppo, non sempre riguarda tutta la vasta platea di “debitori”. L’adempimento rappresenta, infatti, l’esatta esecuzione della prestazione. Che, tuttavia, non sempre si verifica.
La legge sul sovraindebitamento
Anzi, in molti casi, questi spesso non riescono ad estinguere i propri debiti nei termini e nell’ammontare previsto dai contratti di vario genere cui sono soggetti. A tal proposito, per quanto concerne i debiti, un sensibile passo in avanti è stato fatto con la legge 3/2012, ovvero quella sul sovraindebitamento.
La ratio di questa legge, nata nel cuore della grave crisi economica che colpì Europa ed Italia poco più di dieci anni fa, era quella di aiutare consumatori e piccoli imprenditori non soggetti alle soglie di fallimento dando loro ossigeno in momenti di grave carenza di liquidità ed impossibilità ad adempiere alle proprie obbligazioni.
Se convivono due requisiti: quello oggettivo, della situazione di sovraindebitamento, e quello soggettivo, dello status di consumatore – la legge sul sovraindebitamento offre tre diverse possibilità per liberarsi dai debiti: sono l’accordo con il creditore, il piano del consumatore e la liquidazione del patrimonio. I dettagli.
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I debiti bancari
Per quanto concerne, invece, i debiti bancari, una soluzione utile può essere quella del saldo e stralcio, con la quale chi ha in essere un debito nei confronti di una banca può pagarne una parte (concordata con l’ente creditore) in un’unica soluzione ma in misura ridotta rispetto all’ammontare originario.
Per i debiti tributari le soluzioni sono svariate: quella maggiormente in uso, ad oggi, è quella offerta dalla rottamazione-quater dei debiti, che rispetta, nella sostanza ed in linea generale, il criterio del saldo e stralcio, offrendo, inoltre, al contribuente, possibilità di ampia rateizzazione del proprio debito. Sulla rottamazione nelle ultime settimane sono anche intervenute modifiche al quadro normativo più favorevoli al contribuente. I dettagli.
Come estinguere un debito: cosa dice la legge
Non esiste una legge univoca che stabilisce quando un debito possa considerarsi prescritto, anche se non pagato. Una cosa è, però, certa: a seconda delle tipologia di debito, dopo un tempo-soglia, differente da caso a caso, questo può considerarsi estinto. In altri termini, il soggetto privato o pubblico che vanta un credito nei confronti del contribuente non ha diritto a poter richiedere la somma dovuta in suo favore.
Come estinguere un debito: quando va in prescrizione
La prescrizione, istituto presente nel nostro ordinamento (anche penalistico) vale, infatti, per tutte le tipologie di debiti. Non solo obbligazioni tra soggetti privati, quale può essere, ad esempio, quella per il pagamento di una fattura per una prestazione professionale o, semplicemente, per l’acquisto di un prodotto o servizio. Ma anche, per fare un altro calzante esempio, una multa non pagata, una rata della Tari, oppure un’imposta non versata all’erario, si pensi all’Irpef o alla “sostitutiva” tipica di chi impiega il regime forfettario.
Come estinguere un debito: i tempi per la prescrizione caso per caso
I debiti che presentano i tempi più lunghi di prescrizione sono quelli collegati alla fruizione di beni o servizi, ad esclusione delle bollette per le utenze domestiche. In altri termini, in linea generale si prescrivono in dieci anni tutti quei debiti derivanti da obbligazioni civilistiche, come si evince nell’articolo 2496 del Codice.
Gran parte dei debiti tributari riguarda quelli collegati a contratti di affitto, pensioni, interessi, IMU, Tari.
Più breve la prescrizione (di tre anni) per il bollo auto, mentre essa (articolo 2592 del codice civile) è addirittura di appena un anno per i premi delle assicurazioni e di sei mesi (art. 2594) per il vitto e l’alloggio fornito dagli albergatori e dagli osti.
A grandi linee queste sono le tempistiche a cui fare riferimento per la prescrizione della maggior parte dei debiti, che aiutano a definire come estinguere un debito. Tuttavia occorre fare particolare attenzione, soprattutto nel caso di debiti di tipo fiscale, contributivo e per somme da versare a enti locali o Comuni per versare tributi.
Andrà prestata, inoltre, anche particolare attenzione a saldare i propri debiti verso le banche, al di là di quelli che possono essere i termini di prescrizione: quando, infatti, il pagamento è assente (o viene effettuato con ritardo) si può rischiare di essere inseriti nell’elenco dei cattivi pagatori.
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